L’emergenza Ucraina ha conseguenze dirette sulla nostra economia. Si registra ancora un aumento nel tema del caro benzina: al servito il prezzo medio è di 2,024 euro/litro (mercoledì era 2,015) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi tra 1,965 e 2,111 euro/litro (no logo 1,927). Lo riporta Quotidiano Energia. La media del diesel servito aumenta a 1,904 euro/litro (ieri 1,895) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi tra 1,844 e 1,974 euro/litro (no logo 1,809). Anche i prezzi del Gpl crescono e vanno da 0,828 a 0,857 euro/litro (no logo 0,823). Corre anche il gas. Forti aumenti anche per il gas, per cui prosegue l’estrema volatilità sui mercati europei.

Ad Amsterdam, il mercato di riferimento per l’Europa, il gas naturale si muove attorno ai 180 euro al megawattora, in crescita dell’8% rispetto alla chiusura di mercoledì, in una giornata in cui il valore si era fortemente ridimensionato rispetto ai massimi di giornata. Erano infatti stati toccati nuovi record fino a sfiorare i 200 euro al megawattora. Rublo ancora in caduta. Sempre in caduta il rublo sui mercati valutari internazionali: la moneta russa in avvio di contrattazioni ha toccato un minimo a 117 contro il dollaro, per poi muoversi attorno a 115 punti, in calo dell’8% rispetto alla chiusura di mercoledì. In leggerissimo calo (-0,2%) l’euro sul dollaro, a quota 1,11.

Non solo il caro benzina

Le quotazioni internazionali di benzina e gasolio hanno guadagnato ieri l’equivalente, rispettivamente, di 4 e 5 centesimi al litro. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina le quotazioni sono salite dell’equivalente di 11 e 20 centesimi al litro. Brent in ripiegamento sui 111 dollari. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni e Tamoil hanno aumentato di quattro centesimi al litro i prezzi di benzina e gasolio. Per IP e Q8 aumento di 5 cent/litro su benzina e gasolio.