Semaforo verde alla vaccinazione anti-Covid per i rifugiati che stanno arrivando in Italia dall’Ucraina.

In una lettera alle Regioni il commissario per l’emergenza Covid, il generale Figliuolo, aveva chiesto:

«provvedere alla vaccinazione dei cittadini di nazionalità ucraina ospitati in Italia attraverso la generazione dei codici Stp, straniero temporaneamente presente».

 

Circolare del ministero della Salute 

“In relazione alla crisi in corso e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese, si prega di voler allertare le Aziende Sanitarie Locali ai fini della individuazione e predisposizione di risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici-tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari per infezione da SarsCoV2 ed alla somministrazione di vaccini anti-Covid e altre vaccinazioni di routine per tale popolazione a rischio”.

Lo indica la nuova circolare ministeriale.

 

Il ruolo delle Asl

Le Asl “dovranno, inoltre, assicurare le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione alle altre malattie infettive”.

Si richiama inoltre l’attenzione in particolare alla:

“precoce identificazione delle persone con esigenze particolari e specifiche vulnerabilità;

si pensa ad esempio ai minori stranieri non accompagnati, alle donne in stato di gravidanza, ai nuclei familiari monoparentali”.

Per i cittadini che provengono dall’Ucraina

 “indipendentemente dalla cittadinanza, le ASL territorialmente competenti provvederanno all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall’ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini Nazionali”.

“Si raccomanda di offrire la vaccinazione anti SarsCoV2/Covid-19, a tutti i soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione;

comprensiva della dose di richiamo (booster) per i soggetti a partire dai 12 anni di età”. L’effettuazione della vaccinazione, si precisa, “andrà regolarmente registrata a sistema assegnando ai richiedenti un codice STP”.