U-space Droni è un’architettura orientata ai servizi per la gestione del traffico aereo dei droni nelle aree urbane, definita e voluta dall’UE. Tuttavia, il rumore generato dall’uso massiccio dei droni nelle nostre città ha un notevole impatto sulla salute delle persone e degli animali. Per questo motivo, il tema della ‘silenziosità dei droni’ è diventato dominante nella comunità scientifica dell’aeroacustica, che sta rispondendo con sforzi colossali.

Urban Air Mobility

Vi ricordate la sitcom animata degli anni ’60, The Jetsons? Astronavi al posto delle automobili, taxi nel cielo e una realtà innovativa, futuristica e spaziale in cui si inserivano le dinamiche di una famiglia normale. Oggi, quelle bizzarre avventure e invenzioni sono ad un passo dall’essere realizzate. Parliamo di ‘Urban Air Mobility’: un progetto, nato dall’accordo fra il Governo e l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, che promuove la costruzione di una futura di rete stradale sospesa in aria (sì, proprio sopra le nostre teste a 120m dal suolo). E così, in questi anni, sono stati progettati i primi air-taxi, come Beluga, il drone utilizzato per il trasporto di materiale medico o sacche di sangue, realizzato da Eurlink System e il DroneLab di Unicusano.

U-space Droni: dal sogno alla realtà

Abbiamo sognato e creato questo U-space Droni, un vero e proprio spazio aereo dedicato a loro; oggi però dobbiamo anche risolvere i problemi che ne conseguono: il rumore generato è una fonte acustica stressogena per le persone e per gli animali.

Nel 2020, l’Università Niccolò Cusano, proprio con il suo DroneLab – uno dei suoi Laboratori di Ingegneria all’avanguardia– ha studiato due soluzioni al problema che furono presentate anche al Quiet Drones 2020 di Parigi (19-21 ottobre 2020). A meno di 2 anni di distanza, il prof. Tiziano Pagliaroli dell’Unicusano sta organizzando un edizione speciale sui droni per la rivista ‘Fluids’ a cui collabora come Editore.

Questo numero speciale presenterà lo stato dell’arte dell’aeroacustica di rotori ed eliche su piccola scala per la propulsione di droni. Per noi è un riconoscimento del lavoro che abbiamo svolto negli ultimi anni, lavoro in primis tecnico ma anche divulgativo.

Il team del laboratorio di droni riceverà articoli da tutto il mondo sul tema e ne sceglierà, sulla base delle proprie competenze, circa 12. Sono invitati a presentare manoscritti che coprano l’intera gamma della simulazione del rumore, dai metodi a bassa e alta fedeltà, alle tecniche sperimentali, alle nuove strategie per la post-elaborazione dei dati e ai metodi per l’attenuazione del rumore. In particolare, sono ben accetti manoscritti riguardanti rumore e sorgenti di rumore associate a singole eliche, eliche in configurazione doppia e controrotante, interazione ala-elica o fusoliera-elica e droni completi.”

Chi desidera inviare il proprio manoscritto può visitare il sito web della Rivista.