Corruzione al Miur, sono state notificate sette misure cautelari questa mattina dai militari del nucleo di polizia Valutaria della Guardia di finanza su richiesta della procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta su gli episodi di corruzione al Ministero dell’Istruzione (Miur) che vede coinvolti anche l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco (già sottoposto a domiciliari), psicoterapeuta ed editore dell’agenzia “Dire”.

 

 

Corruzione al Miur, l’ordinanza di custodia cautelare

 La giudice romana Annalisa Marzano parla chiaro nell’ordinanza di custodia cautelare che crea non pochi problemi all’interno delle stanze del ministero dell’Istruzione.“Il desolante fenomeno corruttivo che ha pervaso il settore del Dipartimento dedicato all’Istruzione, all’università e alla ricerca, non era circoscritto ai rapporti tra l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco e la capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda, ma era più ampio”.

“Le indagini hanno svelato ulteriori rapporti illeciti” tra i dirigenti coinvolti “e altri pubblici funzionari e dirigenti del medesimo Dipartimento, presso il quale Bianchi di Castelbianco godeva di una posizione di privilegio e nel quale si muoveva indisturbato con sagacia e straordinaria disinvoltura”, si legge negli atti.

 

I soggetti coinvolti

Corruzione al Miur, le richieste dei pm Carlo Villani e dall’aggiunto Paolo Ielo colpiscono l’imprenditore che è finito ancora ai domiciliari, come anche i suoi tre collaboratori. Stesso provvedimento per Evelina Roselli, funzionaria della Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione. Coinvolto anche il dirigente del Miur Leonardo Filippone, ora in pensione, che si trova ai domiciliari. Mentre il funzionario Alessandro Ascoli non potrà lavorare per un anno.

 

Corruzione al Miur, l’obiettivo era sfruttare la pandemia

Un ruolo chiave da parte di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda che ha visto coinvolto Bianchi di Castelbianco per le vicende tra il 2018 ed il 2021, quando avrebbe messo le mani su affidamenti provenienti da “istituti scolastici per complessivi 23.537.337 euro di cui 17.457.976 già corrisposti”. Sotto la lente di ingrandimento della Finanza c’è anche il bando che si sarebbe dovuto indire a supporto del sostegno psicologico nelle scuole durante l’ emergenza Covid. Nelle mail tra gli indagati, infatti uno dei punti centrali evidenziava come riuscire a sfruttare la terza ondata di pandemia e contagi, in quel momento in fase di grande aumento, annotano i baschi verdi.