Altra notte di guerra sul territorio ucraino. L’offensiva militare russa prosegue con bombardamenti e città sotto assedio. Al centro della battaglia questa volta c’è la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. La centrale, attorno alla quale si combatte da ieri, si trova sulla linea del fronte nel sud dell’Ucraina, a nord-ovest della Crimea. Per qualche ora si è temuto un disastro molto più grave di quello di Chernobyl e una minaccia nucleare di Putin.
La cronaca dell’attacco
Intorno all’una ora locale sono comparse le prime immagini che mostrano lampi di esplosioni intorno al complesso. In seguito al bombardamento da parte delle forze russe sulla centrale nucleare si è poi scatenato un incendio domato questa mattina dalle autorità Kiev. Le stesse secondo gli ultimi aggiornamenti fanno sapere che l’impianto è al momento in sicurezza. L’Agenzia Onu per l’energia atomica rassicura: “Nessuna fuga di radiazioni“.
Le prime reazioni alla possibile minaccia nucleare di Putin
Volodymyr Zelensky ha accusato Mosca di ricorrere al terrore nucleare e di voler ripetere il disastro di Chernobyl. Queste le parole del presidente ucraino: “Nessun paese diverso dalla Russia ha mai sparato contro le centrali nucleari. Questa è la prima volta nella nostra storia. Nella storia dell’umanità. Lo stato terrorista ora ha fatto ricorso al terrore nucleare. Se c’è un’esplosione è la fine di tutto! È la fine dell’Europa, è l’evacuazione dell’Europa“.
Ad intervenire è anche il presidente americano Joe Biden per informarlo sulla gravità della situazione. La Casa Bianca sta monitorando la situazione, si legge in una nota senza fornire dettagli.
.@POTUS spoke with President Zelenskyy this evening to receive an update on the fire at the Zaporizhzhia Nuclear Power Plant.
— The White House (@WhiteHouse) March 4, 2022
Parole arrivano anche dal nostro presidente del consiglio Mario Draghi che dichiara: “Un attacco contro la sicurezza di tutti. L’Unione Europea deve continuare a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l’Ucraina e proteggere i cittadini europei“.
Al momento l’allarme è rientrato. La conferma della messa in sicurezza viene l’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu: “Le attrezzature essenziali della grande centrale nucleare di Zaporizhzhya, colpita e incendiata da tiri d’artiglieria russa nel sud dell’Ucraina, non sono state compromesse dall’incendio e il personale dell’impianto sta prendendo misure per la sua messa in sicurezza”.
Il nono giorno di guerra si è aperto, questi i principali eventi:
Ore 10.10: Bombardata una scuola a Zhytomir a circa 150 chilometri a ovest di Kiev. 47 al momento le vittime.
Ore 10.05: La notte scorsa Kiev ha tentato una provocazione vicino alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia: lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu all’agenzia russa Tass.
Ore 10.00: Arrivato al vertice interministeriale della Nato, l’alto rappresentante della Ue per gli Affari Esteri ha condannato l’attacco russo a Zaporizhzhia, parlando di una guerra assolutamente ingiustificabile che sta causando molto vittime con l’uso di armi severamente vietate dalla Convenzione di Ginevra.
Ore 9.50: Il Presidente le Consiglio Mario Draghi condanna l’attacco a Zaporizhzhia: “L’attacco scellerato da parte della Russia alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’Ue deve continuare a reagire unita e con la massima fermezza“.
Ore 9.00: La Russia ha approvato una legge che modifica il Codice penale: chi diffonderà fake news sulle operazioni dell’esercito ne risponderà in sede penale, rischiando multe e persino la prigione fino a 15 anni. La Duma ha approvato la legge all’unanimità. In base alla gravità del reato sono previste multe e anche la prigione.
Ore 8.50: Distrutta dai russi la centrale elettrica di Okhtyrka, la città è al freddo e senza luce