La riforma del catasto porta nuove fratture all’interno della maggioranza. Un solo voto infatti ha permesso di salvare la norma voluta dal governo in Commissione Finanze alla Camera. Da una parte Forza Italia, la Lega e Fratelli d’Italia, dall’altro il centrosinistra unito.

La riforma del catasto (e della discordia)

La giornata di oggi è stata dedicata in Commissione alla proposta di Forza Italia, e che  puntava contro l’articolo 6 della legge delega fiscale del governo: l’obiettivo imprescindibile dell’esecutivo era aggiornare la mappatura degli immobili in modo da evidenziare, oltre al valore catastale, quello di mercato. I forzisti avevano invece presentato un emendamento di mediazione, condiviso dalla Lega e da Coraggio Italia, capace di assicurare che le tasse sulle case non sarebbero aumentate, puntando al censimento dei cosiddetti “immobili fantasma”. Proposta che sembrava trovare sponda anche da parte del Pd, di Italia Viva, Leu e Movimento 5 Stelle. A condizione però che la mappatura dei valori di mercato, senza finalità fiscali, sarebbe rimasto. Provvedimento respinto, 22 voti contro 23.

E scoppia la bagarre politica

Sui social fioccano le prese di posizione. A cominciare da Enrico Letta:

“Il centrodestra ha appena tentato di far cadere il governo Draghi sul riordino del catasto. Non vi è riuscito per un soffio. Abbiamo tenuto. Sembra una fake news, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente. Purtroppo è una notizia vera. Sono senza parole”.

 


Anche Matteo Salvini si dice “esterrefatto” e in un incontro con il presidente del Consiglio gli avrebbe riferito tutte le sue perplessità:

“Non mi spiego l’insistenza di queste ore sulla revisione del catasto e il conseguente, negativo segnale di un futuro aumento di tasse”.

La corda sottile dell’esecutivo, il tutto mentre incombe sull’Europa un conflitto bellico, sembra assottigliarsi.