Torna a far parlare di sé anche il mondo UFC questa volta non per le imprese di qualche atleta, ma per una brutta vicenda che rischia di lasciare strascichi legali davvero pesanti per Cain Velasquez, due volte campione dei pesi massimi UFC e prestato al mondo del Wrestling dal suo ritiro.

Per l’ex stella di arti marziali miste si sono aperte le porte del carcere con l’accusa di tentato omicidio, da due giorni infatti è detenuto nel carcere di Santa Clara in California. Fonti vicine alla polizia hanno confermato che Velasquez ha aperto il fuoco contro una macchina su cui viaggiavano tre persone, tra cui un uomo di 43 anni accusato di violenza su un minore legato all’atleta.

Gli atti riportano che gli abusi si sarebbero compiuti oltre cento volte. L’uomo raggiunto dai proiettili dovrebbe essere però il patrigno dell’obiettivo dell’ex campione, tal Harry Eugene Goularte, che avrebbe abusato del minore fuori da un asilo. In ogni caso lo scenario per Velasquez non si prospetta tra i migliori: comparirà in aula tra oltre un mese e se verrà confermata l’accusa di tentato omicidio rischia tra i 15 anni e l’ergastolo.

Le reazioni dei colleghi UFC

Sui social spopola l’hashtag #FreeCain, colpevole secondo alcuni fighter UFC di un reato solo secondo la legge: molti hanno espresso solidarietà verso l’ex massimo che avrebbe compiuto un’azione legittima visto che voleva punire chi aveva abusato di un minore.

Il più duro di tutti è stato Ben Askren che ha dichiarato: “Non voglio vivere in un paese dove non puoi sparare a uno che ha abusato sessualmente di uno dei tuoi ragazzi”. Marvin Vettori ha detto di essere al 100% con Velasquez, Justin Gaethje: “Non ho mai conosciuto di persona Cain ma un giorno vorrei averne il piacere #FreeCain”.  Si sprecano gli attestati di solidarietà da atleti e tifosi, per una vicenda che in ogni caso rimane molto dura per tutti.