L’offensiva militare russa potrebbe spingersi oltre l’Ucraina e puntare alla Transnistria, enclave filorussa al confine della Moldavia. A svelare i presunti piani del presidente è stato il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, secondo quanto riportato da alcuni media statunitensi.

Lukashenko svela i piani di Putin

Che le mire di Putin possano spingersi oltre Kiev, è da diversi giorni uno degli scenari più accreditati. Stando a quanto riportato da alcuni media Usa, il presidente della Bielorussia Alexandr Lukashenko, alleato di Mosca, avrebbe svelato i presunti piani dei russi, facendo riferimento alle mire di Putin verso la Transnistria. Un territorio, insieme ad altri dell’ex Unione Sovietica, coinvolto in una sorta di conflitto “congelati”. Zone contese tra la ricerca di indipendenza e la pretesa di annessione alla Russia.

Questo scenario allarmante nasce da un discorso di Lukashenko trasmesso dai media statali di Minsk. L’allerta è scattata sui social dopo che sono trapelate alcune immagini dove si vede il presidente bielorusso mostrare una mappa. Si vedono le linee dell’attacco russo, con la situazione sul campo riportata in maniera dettagliatac’è la manovra a tenaglia su Kiev e il blocco dell’autostrada che dalla capitale va verso la Polonia, ci sono le due ondate che dal confine russo marciano sulle città di Karkhiv e di Sumy e l’operazione dalla Crimea per arrivare al Donbass e varcare il Dnepr.

Il piano prevedrebbe prima l’occupazione della città portuale di Odessa. Da lì partirebbe poi l’attacco alla Transinistria, posta proprio lungo il confine tra Ucraina e Moldavia. Il Cremlino farebbe leva su un movimento a tenaglia, con truppe e mezzi corazzati che stringono la regione separatista filo-russa da nord e sud.

Transnistria: il “Non-Stato” filorusso al confine con la Moldavia

La Transnistria, ufficialmente Repubblica Moldava di Pridniestrov o Pridnestrovie, è uno Stato indipendente de facto, non riconosciuto dai Paesi membri dell’ONU, essendo considerato de iure parte della Moldavia.

La regione, ex repubblica dell’Unione Sovietica, dichiarò unilateralmente la propria indipendenza come Repubblica Moldava di Pridnestrov’ e il 2 settembre 1990. Dal marzo al luglio 1992 la regione è stata interessata da una guerra che è terminata con un cessate il fuoco garantito da una commissione congiunta tripartita tra Russia, Moldavia e Transnistria e dalla creazione di una zona demilitarizzata tra Moldavia e Transnistria comprendente 20 località a ridosso del fiume Dnestr.

Il 18 marzo 2014 la Transnistria ha chiesto l’adesione alla Russia in seguito alla secessione della Crime dall’Ucraina e alla sua integrazione nella Federazione Russa.