No-fly zone: area di interdizione al volo per aerei non autorizzati (acronimo NFZ).  Tali zone vengono di solito dichiarate in un contesto di controllo militare degli spazi aerei per delimitare una zona demilitarizzata del cielo.

In passato, sono state imposte al nord e al sud dell’Iraq dopo la guerra del 1991, per proteggere  curdi e sciiti, in Bosnia nel 1993-95 e poi in Libia nel 2011, come anticipazione del conflitto che poi è stato lanciato contro le forze di Gheddafi.

Una no-fly zone è stata applicata anche in aree non di guerra. Ad esempio a Londra in occasione delle Olimpiadi 2012, per impedire eventuali attacchi terroristici.

Al settimo giorno di guerra in Ucraina il livello della tensione continua ad alzarsi

Dopo l’aggressione da parte delle truppe di Vladimir Putin, da giorni Kiev chiede alla Nato di dichiarare una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina. Il presidente Volodymr Zelensky ha giustificato la richiesta spiegando che i bombardamenti russi hanno come bersaglio i civili.

Secondo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato da SkyNews Uk, la Nato starebbe “valutando” l’ipotesi di dar vita a una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina.

Che conseguenze avrebbe l’applicazione di una “no-fly zone”?

Sicuramente sarebbe l’ingresso di un nuovo attore sul campo militare. Inizialmente solo a scopo difensivo, come deterrente. I rischi di scontri “esistono”, ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko. “Nessuno può garantire che non ci saranno incidenti”. Poi ha aggiunto che i russi sono “preoccupati” per il rifornimento di armi all’Ucraina. “Tutto ciò è molto pericoloso”. E ha concluso dicendosi convinto che il problema dell’Ucraina nella Nato “sarebbe scoppiato prima o poi”.

Perché la Nato è contraria

L’ipotesi di una no fly zone sull’Ucraina però è stata esclusa nettamente dalla Nato e dagli Stati Uniti e per un motivo preciso: la Nato non può impegnarsi militarmente in Ucraina che non è un paese dell’Alleanza.

Istituirla in Ucraina significa essere disposti a colpire i velivoli russi in caso di violazione. Sarebbe, dunque, qualcosa di molto simile a una dichiarazione di guerra.

Per questo, infatti, martedì sia Joe Biden che Boris Johnson si sono affrettati a escludere l’ipotesi di una no-fly zone in Ucraina, cercando di evitare una ulteriore escalation.

La Casa Bianca ha escluso una no fly zone in Ucraina “perché richiederebbe l’uso della forza militare Usa per farla rispettare”. Mentre il premier britannico ha fatto sapere che questa ipotesi “non è agenda di alcun Paese Nato”.