Yaroslav Rakitskiy non è più un giocatore dello Zenit San Pietroburgo. Il club russo ha ufficializzato l’addio del calciatore ucraino che ha chiesto (e ottenuto) la risoluzione anticipata del contratto con il club “a causa di una difficile situazione familiare“. Un contesto nato negli ultimi giorni dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, scatenata dall’invasione militare russa.
Rakitskiy è stato protagonista nel 2019 di un’operazione di mercato che tanto ha fatto discutere. Cresciuto calcisticamente nello Shakhtar Donetsk e pilastro della nazionale ucraina, il difensore lasciò gli arancioneri per approdare allo Zenit. Un trasferimento mal digerito dai connazionali che lo etichettarono come un “traditore”, escludendolo dalla Nazionale all’epoca allenata da Andriy Shevchenko. Oggi Rakitskiy ha salutato anche lo Zenit che lo ha ringraziato per quanto fatto negli anni: “Auguriamo sinceramente benessere alla famiglia e agli amici di Yaroslav Rakitskiy – scrive il club russo – e, naturalmente, speriamo di vederti sui campi di calcio“.
2 марта по просьбе Ярослава Ракицкого досрочно прекращено действие контракта с ним.
Мы искренне желаем благополучия родным и близким Ярослава Ракицкого и, конечно, выражаем надежду увидеться на футбольных полях.
Подробности: https://t.co/ZfSDtiMQoI pic.twitter.com/5vCuw92adP
— ФК «Зенит» (@zenit_spb) March 2, 2022
Gisdol lascia la Lokomotiv Mosca: “Non posso restare qui”
Il conflitto tra Russia e Ucraina sta influenzando il calcio a 360° gradi con una vera e propria fuga dal campionato russo. Ieri, per esempio, l’allenatore della Lokomotiv Mosca, Mark Gisdol, ha ufficializzato le sue dimissioni: “Allenare è il miglior lavoro del mondo ma non posso esercitarlo in un Paese in cui il leader è il responsabile di una guerra – spiega Gisdol alla Bild – Ciò non è in linea con i miei valori. Per questo motivo ho rassegnato le dimissioni con effetto immediato“.
Kornienko, dalla Champions all’esercito
C’è chi, invece, è impegnato sul fronte di guerra. È il caso di Viktor Kornienko, terzino classe 1999 di proprietà dello Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi. Il calciatore, che fino a qualche settimana fa ha giocato in Champions League, si è arruolato nell’esercito ucraino per difendere il suo Paese. “Sono in Ucraina, sto aiutando le forze armate – ha scritto Kornienko su Instagram – Gloria all’Ucraina. In modo da poter distruggere i maledetti russi. Gloria all’Ucraina“.
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Everton, sospesi gli accordi con gli sponsor russi
In Inghilterra, infine, l’Everton ha annunciato la sospensione degli accordi commerciali con le società russe Usm, Megafon e Yota, legate al magnate uzbeko Alisher Usmanov, molto vicino a Vladimir Putin. “Tutti all’Everton rimangono scioccati e rattristati dai terribili eventi che si stanno svolgendo in Ucraina. Questa tragica situazione deve finire il più presto possibile – ha scritto il club in una nota ufficiale – e qualsiasi ulteriore perdita di vite umane deve essere evitata. I giocatori, lo staff tecnico e tutti coloro che lavorano all’Everton stanno fornendo pieno supporto al nostro giocatore Vitalii Mykolenko e alla sua famiglia e continueranno a farlo“.