Viaggi a piedi inclusivi aperti a persone ipovedenti, cieche, ipoudenti, che cammineranno insieme a chi non ha difficoltà sensoriali e vuole condividere insieme a loro l’esperienza in cammino. Così la Compagnia dei Cammini, associazione no profit di turismo responsabile che si occupa di cammini, apre i suoi viaggi a persone disabili stringendo una collaborazione con NoisyVision, Onlus che sostiene l’empowerment delle persone con disabilità visive e/o uditive. In questi cammini, la diversità sarà un ulteriore stimolo al camminare, un arricchimento per tutti i partecipanti che aggiunge bellezza all’esperienza: invita a guardare le cose con uno sguardo nuovo, ad affinare tutti i sensi, a scoprire dettagli che potrebbero passare inosservati e a descrivere paesaggi a chi non li vede o li vede male.
Viaggi a piedi inclusivi e aperti anche a ipovedenti, ciechi e ipoudenti
“Forte delle esperienze precedenti su numerosi sentieri, in alcuni viaggi La Compagnia dei Cammini si unirà a NoisyVision per vivere insieme all’esperienza del cammino, la consapevolezza che camminare insieme, in alcuni momenti inevitabilmente vicini, vuol dire essere sintonizzati sulla musica collettiva – ha dichiarato Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini –. Camminare con chi non vede vuol dire assaporare ancora di più la meraviglia del cammino, per coglierla in ogni dettaglio. Descrivere un paesaggio, un albero, una foglia è come vederlo due volte. Con gli occhi e con la profondità delle emozioni che in qualche modo proviamo restituire a chi non vede.”
Quali saranno i cammini inclusivi?
Nel 2022, saranno tre i cammini inclusivi aperti a ipovedenti, ipoudenti ma anche chi non ha disabilità che vorranno camminare con loro, in un’ottica di condivisione, reciproco ascolto e voglia di camminare insieme. Si parte a marzo col Salento, poi a maggio-giugno sul Cammino dei Briganti e, a dicembre, nel deserto del Marocco. In ogni cammino, ci saranno sempre degli eventi previsti all’arrivo di tappa dei camminanti: incontri con persone del luogo, musica, e altro, per costruire un ponte con il territorio che si attraversa.
“Camminare insieme, in presenza di persone con disabilità visive non significa che chi vede dovrà essere costantemente a loro disposizione e attenta alle loro esigenze – spiega Dario Sorgato, fondatore di NoisyVision -. Per quanto ci siano alcuni accorgimenti di base, accompagnare chi vede poco o nulla è molto più semplice e naturale di quanto si possa immaginare. E lo scambio di esperienze e di sensazioni è molto arricchente per entrambi e per il gruppo, che si fa ancor più coeso.”
Il primo viaggio aperto a tutti della Compagnia dei Cammini sarà, dunque, in Salento dal 23 al 30 marzo
Una settimana di cammino con dislivelli molto modesti, in parte vicino al mare, affacciati sulle magnifiche scogliere da cui si vede l’Est, la Grecia e l’Albania, in parte nell’entroterra, tra oliveti, terrazzamenti, macchia mediterranea, muretti a secco e segni dell’uomo. Un viaggio speciale, a ritmi lenti: a marzo il posto migliore in cui farsi viandanti, assaporando la terra salentina anche grazie ai suoi sapori. Si partirà da Torre Sant’Andrea e si proseguirà fino ad Otranto, cittadella fortificata carica di storia, poi si andrà verso la costa più a oriente d’Italia, le torri a protezione dai saraceni, i segni dei recenti sbarchi migranti, l’incontro con le capre joniche dalle lunghe orecchie. Dal mare di Santa Cesarea alla cittadina di Castro, dove farsi affabulare dalle suggestioni di Cesare Brandi. A Tricase, per vie tra muretti a secco, tra boschi di quercia vallonea, l’albero dalle grandi ghiande simbolo di questa parte di Puglia. E poi giù, sempre verso sud, fino a quando la penisola si stringe, e i mari diventano due, uno a Est e uno a Ovest, Adriatico e Jonio. Si stringe fino a diventare il punto di arrivo, la fine della terra, “finibus terrae” il capo di Leuca, il faro e il Santuario che ricorda che questa via era anche meta di un antico pellegrinaggio, ora in via di recupero.
L’altro viaggio aperto a tutti sarà dal 26 maggio al 2 giugno 2022 sul Cammino dei Briganti tra Lazio ed Abruzzo
Si percorrerà l’antica linea di confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie, seguendo le orme dei fuorilegge che dominavano la zona a cavallo tra la Marsica in Abruzzo e il Cicolano nel Lazio. I briganti – che si spostavano da una parte all’altra in base alla convenienza politica – non erano malviventi, piuttosto spiriti liberi che lottavano contro l’invasione dei Sabaudi che rappresentavano i nuovi padroni arrivati dal nord che avevano decuplicato le tasse a persone che già soffrivano la fame e imposto l’obbligo della leva a persone che non potevano affrancarsi dal bisogno di lavorare la terra. Entrare in clandestinità, era per molti l’unica via possibile. Ma la storia dei briganti è fatta anche di rapimenti, riscatti, violenza e soprusi, subìti o perpetrati. Una storia di “margine”, rispetto all’unificazione dell’Italia perseguita oltre un secolo e mezzo fa, adesso in fase di riscoperta, così come i piccolissimi borghi che lo caratterizzano. Da Sante Marie, punto di partenza del Cammino dei Briganti, si camminerà verso il paese di Santo Stefano per poi attraversare il confine tra la Marsica occidentale e il Cicolano. Da Nesce si arriverà al suggestivo borgo di Cartore, un tempo base dell’omonima banda di briganti, con un’escursione al Lago della Duchessa (1.788 m), incastonato in una delle più belle cornici dell’Appennino centrale, all’interno della Riserva omonima. Si continuerà ancora il cammino, attraversando nuovamente il confine tra il Cicolano e la Marsica per giungere a Rosciolo, a Scurcola e chiudere il nostro cerchio a Sante Marie. Nei piccoli villaggi, l’accoglienza delle poche persone che ci vivono ancora offrirà l’opportunità di un incontro intenso e autentico con queste terre.
Infine, il terzo viaggio aperto a tutti sarà dal 3 all’11 dicembre in Marocco
Tra le grandi dune nel Sahara alla ricerca delle suggestioni più intimamente legate al deserto: il mare di sabbia, l’orizzonte senza confini, le albe e i tramonti tra i dolci profili delle dune, l’immensa volta stellata e l’assoluto silenzio. Da Foum-Zguid a M’hamid El Ghizlane, un viaggio a piedi in carovana nomade fra gli erg (i deserti di dune) più belli del Marocco, evitando però le zone troppo battute dai turisti. Si entrerà in contatto con la cultura nomade Berbera e Saharawi e col culto dei Marabutti, si visiterà l’antico villaggio fortificato, o kzar, di M’hamid El Ghizlane, detto anche Porta del Deserto perché si tratta dell’ultimo centro abitato della Valle della Dràa. Una significativa testimonianza della civiltà sahariana, la cui piazza è stata per secoli, e fino a un passato recente, il punto di arrivo e di partenza delle mitiche carovane provenienti o dirette a Timbuctu, nel Mali. Il cammino si concluderà nel Giardino della Dràa, una piccola, interessante esperienza agricola di contrasto alla desertificazione.