Chiusura di seduta negativa, anche se lontana dai minimi intraday, per le borse europee. Occhi puntati sul rosso di Piazza Affari. L’inasprimento delle ostilità in Ucraina ed il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia hanno fatto iniziare la settimana dei listini finanziari in forte rosso ma, le indicazioni in arrivo dalla Bielorussia, dove sono in corso le trattative, fanno trapelare elementi di ottimismo. Per frenare la caduta del rublo, sceso di un terzo, la banca centrale russa ha incrementato il costo del denaro dal 9,5 al 20%. S&P ha invece annunciato di aver ridotto il rating sovrano a lungo termine in valuta estera della Russia a “BB+” da “BBB-” e il rating a lungo termine in valuta locale a “BBB-” da “BBB”, ponendoli sotto CreditWatch con outlook negativo.
Sul Ftse Mib, che ha chiuso la prima seduta della settimana a 25.415,89 punti (-1,39%), spiccano le forti vendite sui titoli del comparto bancario: UniCredit è scesa del 9,48%, Intesa Sanpaolo ha lasciato sul campo il 7,43%, Bper Banca ha perso il 2,66% e Banco Bpm il 2,22%. L’esposizione al mercato russo ha fatto scendere Pirelli del 4,76% mentre Leonardo ha finito per capitalizzare l’incremento della tensione (e quindi delle spese militari). Bene anche i titoli energetici grazie al nuovo rally del petrolio, in rialzo del 3,3% a 97,3 dollari al barile. I dati che si sposano con l’andamento delle giornate precedenti.
Se Piazza Affari è in ribasso alcuni dati sono in aumento
Il tema delle borse, a seguito della crisi in Ucraina, sta avendo dei risvolti inaspettati. In alcune parti del mondo, infatti, si registrano segni positivi e di miglioramento sotto vari punti di vista. Segni più anche per il terzetto formato da Hera (+2,82%), Terna (+2,37%) ed A2A (+1,46%). Parità invece per Enel (+0,76%). Poco mosso a 160 punti base lo spread Btp-Bund. (in collaborazione con Money.it). I dati, in questo momento, oscillano per il conflitto di Kiev e per le decisioni legate alla chiusura della borsa di Mosca.