Russia – Ucraina, cosa sta succedendo davvero? Daria, cittadina ucraina, vive in Italia con la mamma e studia Psicologia presso l’Università Niccolò Cusano. Una ragazza come tante altre ma con una grande forza, lontana dalla sua terra natia, non può restare indifferente al dolore della propria gente, pertanto ha avviato una raccolta fondi per l’Associazione militare ‘Torna a casa vivo’ e attraverso la sua raccolta stories ‘Aiutare l’Ucraina’ cerca di dare un contributo concreto al suo popolo e di far circolare le informazioni, distinguendole dalle fake news.
Russia – Ucraina, cosa sta succedendo davvero?
“Le persone qui mi chiedono come possono aiutarci e cosa sta succedendo in Ucraina. La mia giornata inizia con il controllare i messaggi della mia famiglia che mi scrive ‘Kiev è nostra’, e questa è la cosa più importante.”
Inizia così il suo lungo video-racconto lanciato sul profilo instagram, con commozione procede e ci spiega quali sono le informazioni principali che giungono dalla sua Nazione.
“I servizi di intelligence Ucraina riferiscono che non c’era un piano militare specifico, Putin era convinto che la guerra sarebbe durata 1 giorno, massimo 4, che avrebbe raggiunto Kiev facilmente. Invece, le forze militari russe stanno subendo moltissime perdite, molti si costituiscono volontariamente perché non hanno più armi; le sanzioni stanno funzionando e quindi la produzione di armi è ferma, mancano i missili. La Russia perde 20miliardi al giorno in questa guerra, le forze militari russe sono stanche e soprattutto sono disinformate, sono convinte di essere in una esercitazione militare. Ci sono video in cui i prigionieri riferiscono che a loro è stato detto che l’Ucraina ha iniziato la guerra contro la Russia, alcuni non sapevano nemmeno dove si trovassero perché lo sbarco dei paracadutisti è avvenuto di notte ed erano pertanto convinti, appunto, di fare un’esercitazione. Nessuno vuole morire in una stupida guerra per chi sa quale ragione.”
Guerra Russia – Ucraina, cosa viene veicolato sui social?
Daria ci spiega anche quanta disinformazione esiste e viene veicolata attraverso i canali social.
“Quando seguite le notizie, anche sui social, verificate le fonti. Molte notizie derivano dalla propaganda russa, verificate se c’è questa scritta: ‘contenuti multimediali controllati dal seguente stato: Russia’. Se presente, segnalate queste fonti perché diffondo fake news. Io parlo benissimo il russo, so quello che leggo e vedo. La propaganda russa continua a riferire che non ci sono perdite nel loro esercito, mentre sui nostri canali Telegram ci sono tanti video che ritraggono i prigionieri russi che raccontano chi sono, si presentano con il loro nome e ci raccontano la loro storia. Molte persone russe hanno manifestato, sono scesi in piazza in favore dell’Ucraina. Mentre noi prendiamo i prigionieri russi, li curiamo e forniamo loro del cibo, in Russia i manifestanti sono picchiati dai propri concittadini. Eppure nessuno lo racconta.”
I social hanno un grande potere, possono creare disinformazione ma possono anche aiutare la ‘resistenza’.
“Ci sono tantissimi infiltrati russi sul territorio che di notte posizionano dei segnali fosforescenti per indirizzare i comportamenti aerei, i cittadini ucraini di giorno cercano questi segnali e li distruggono, mentre di notte si sorveglia dalle finestre, si controlla dai tetti. Sui canali telegram, i nostri militari ci raccontano tutto, di cosa hanno bisogno e come possiamo aiutarli. Ci spiegano anche come riconoscere gli infiltrati russi con delle parole d’ordine. Noi collaboriamo tutti insieme, in tutti i modi possibili. Ad esempio, i senzatetto si sono offerti di andare in giro a raccogliere le bottiglie vuote che saranno utilizzate per costruire le bombe motolov da lanciare contro i carrarmati russi, bombe che vengono costruire di giorno anche con l’aiuto dei disabili. Quando Putin dice che è andato a liberare il popolo ucraino da un Presidente fascista, non è vero. Il nostro Presidente è stato scelto da più del 70% dei cittadini ucraini, che hanno votato per lui. Io sono fiera di avere Zelens’kyj come Presidente. Combattiamo per la nostra indipendenza, non siamo solo una colonia della Russia.”
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