Una decisione che possiamo chiamare rivoluzionaria quella del campione di tennis Novak Djokovic: come annunciato dal sito tennismajor.com il serbo infatti ha portato a termine la sua collaborazione con lo storico coach Marian Vajda, con cui ha vinto oltre venti slam dal 2006 ad oggi.
Una giornata strana quella di Djokovic: mentre Peugeot annunciava la conclusione del contratto che legava la casa automobilistica al tennista dopo otto anni di collaborazione avveniva anche un cambio radicale all’interno dello staff. Marian Vajda è sempre stato a fianco del serbo sia dal campo che fuori. Nonostante non lo seguisse più come una volta, probabilmente anche a causa dell’età, Vajda è sempre stato dalla parte di Novak, come poco tempo fa quando durante la polemica degli Australian Open aveva difeso a spada tratta Djokovic.
In generale con l’avvento di Goran Ivanisevic Marian seguiva meno Novak, ma nonostante questo era sempre stato un uomo di riferimento per il serbo, praticamente uno di famiglia.
Djokovoic-Vajda: una storia lunga 15 anni
D’altronde il rapporto di lavoro tra i due era ultradecennale.
Djokovic si è separato da Vajda dopo oltre quindici anni fatti di vittorie in ogni angolo del mondo: dal Roland Garros del 2006 alla vittoria di Wimbledon contro l’azzurro Matteo Berrettini.
Al momento nessuna dichiarazione sulle motivazioni dell’addio, sembra però che il resto dello staff rimarrà invariato: Ivanisevic continuerà come allenatore, Ulises Badio e Miljan Amanovic come fisioterapisti e Marco Panichi come fitness coach.
Continua dunque il periodo non molto fortunato per l’ex numero uno del ranking, superato qualche giorno fa dal russo Medveded.
Le sue posizioni no vax stanno facendo storcere il naso a tornei e sponsor, rimane da capire il perché di questo repentino addio di Vajda. Il futuro è più che mai incerto, vedremo se il campione riuscirà a riprendere in mano la sua carriera: a trentaquattro anni ha ancora fame di vittorie.
#2 Novak Djokovic has split with longtime coach Marian Vajda, reports @ozmo_sasa:
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) March 1, 2022
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