Dopo le sanzioni inflitte alla Russia e il successivo blocco sullo SWIFT Vladimir Putin ha necessariamente bisogno di andare alla ricerca di soluzioni concrete per poter ottenere risorse. Una di queste potrebbe essere rappresentata dalle criptovalute. Quest’ultime rappresentano infatti un mercato decentralizzato che potrebbe dare delle garanzie di copertura economica.
Le principali alternative
La prima strada che la Russia potrebbe percorrere è rappresentata da una soluzione interna. Questa appositamente strutturata nel corso degli ultimi anni e che detiene già una considerevole fetta in percentuale sulle transazioni nel territorio. Si tratta del sistema SPFS (System of Transfer of Financial Messages). La seconda alternativa, invece, si appoggia ad un sistema estero, in questo caso di produzione cinese, il così detto CIPS (Cross-Border Interbank Payment System). Quest’ultimo è basato sulla valuta cinese ed integrato attualmente su più di 1200 istituti mondiali e rappresenta l’alternativa più valida.
La soluzione criptovalute
Come riportato dai principali siti specializzati due delle principali aziende che si occupano di scambi di bitcoin e simili, ovvero Binance e Gemini, hanno confermato la possibilità di congelare i portafogli di cripto degli utenti russi, qualora venga richiesto dagli organi internazionali.
Questo il comunicato di Binance: “Abbiamo riunito una task force dedicata che include esperti di sanzioni internazionali. Questo al fine di adottare le misure necessarie per assicurarci di agire contro coloro che hanno subito sanzioni, riducendo al minimo l’impatto sugli utenti innocenti. Se la comunità internazionale dovesse ampliare le sanzioni, le applicheremo su larga scala”.
Gemini, con sede a New York, risponde: “Stiamo conducendo una revisione degli account e delle attività dei clienti. Tutto questo per identificare qualsiasi esposizione a parti o regioni sanzionate, così da intraprendere le misure appropriate, se necessario“.
Ad intervenire sul tema è anche l’amministrazione del presidente USA Joe Biden che aveva espresso la richiesta a tutte le piattaforme di assicurare che individui e aziende russe non usassero le valute digitali per aggirare le sanzioni finanziarie. Volontà questa anche del vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, che via Twitter ha richiesto alle aziende di interscambio di bloccare tutti gli account russi.