Da una località segreta Volodymyr Zelensky si è collegato con il Parlamento Europeo. E al cospetto delle istituzioni dell’UE lancia un pesantissimo j’accuse contro la Russia. E chiede: “Non dimenticateci”.

Zelensky: “Nessuno ci piegherà”

Il Presidente ucraino, vestito con una maglietta verde, su sfondo bianco con bandiera Nazionale, accusa duramente Mosca:

“Sapevamo che ci sarebbe stato un prezzo da pagare, ma la tragedia che stiamo vivendo è immane. Nessuno ci piegherà, siamo forti”.

L’Ucraina in Europa: il sogno contrastato

Zelenksy poi ribadisce le sue intenzioni di far aderire l’Ucraina all’Unione Europea, dopo la richiesta formale firmata solo pochi giorni fa.

Vogliamo entrare a pari diritti dell’Ue. Stiamo dimostrando a tutti che questo è quello che siamo. E vorrei sentire da parte vostra che la scelta dell’Ucraina verso l’Europa sarà incoraggiata”.

Parole che cozzano contro quanto riferito dall’Alto Commissario per la Politica Estera dell’Unione Europea Joseph Borrell, che solo ieri aveva confermato come l’Ucraina avesse una prospettiva europea ma la sua adesione alla stessa “non è in agenda”.

L’accusa di Kiev: “Putin uccide i bambini”

Nel discorso del Capo dello Stato ucraino c’è spazio anche per la cruda realtà della guerra. Zelensky non usa mezzi termini:

“Putin parla di operazioni contro le infrastrutture militari, ma sono i bambini a morire. Ieri ne ha uccisi 16 con i suoi missili. Non riesco a dire buongiorno o buonasera, perché ogni giorno per qualcuno può essere l’ultimo giorno. Parlo dei cittadini ucraini che difendono la libertà a caro prezzo”.

Una libertà che va di pari passo con i sogni di una Ucraina dentro l’UE:

“Oggi diamo la nostra vita per i valori, la libertà, il desiderio di essere liberi. Stiamo rinunciando a persone migliori, quelle più coraggiose”.

E aggiunge:

“Gli ucraini sono incredibili e sono convinto che supereremo tutto. La vita prevarrà sulla morte, la luce prevarrà sulle tenebre. Gloria all’Ucraina”.

Il resto sono solo applausi, tributati a Volodymyr Zelensky da tutta la plenaria in piedi.