Pallacanestro: Russia fuori o dentro?

Coppa del Mondo: qualificazioni in bilico per motivi esterni al campo

Con un piede fuori dalle competizioni. Andranno avanti le altre?

Inutile girarci intorno. Il girone dell’Italia, il gruppo H, dipende da vicende esterne al campo. Il che è in antitesi con qualsiasi filosofia connessa ai meriti dello Sport. La guerra tra Ucraina e Russia rischia di estromettere la prima in graduatoria che ha ottenuto 3 vittorie su 3 incontri giocati.

Quindi l’ipotesi è che le 3 compagini idonee ad andare avanti, nei conti da graduatoria, siano l’Italia e l’Islanda, che hanno 6 punti contro i 3 dell’Olanda. A proposito, i rappresentanti orange hanno già fatto sapere di non voler giocare, contro la Russia. E questo mette di fronte la federazione internazionale a dover prendere una decisione, da un lato o dall’altro. Senza la possibilità di fare zero a zero, come si dice quando non si vuole, prendere alcuna direzione. E quante ne abbiamo conosciute, di questo eludere le proprie responsabilità, in ambito sportivo?

Le vicende agonistiche

Il campo aveva raccontato di una Russia capace di vincere 80-69 con l’Olanda, di 14 contro l’Italia, 92-78, di ben 24 contro l’Islanda. Il dubbio è venuto quando i giocatori di Meo Sacchetti, un gruppo fortemente rinnovato, hanno perso 107-105 dopo un supplementare contro l’Islanda, battuta, l’altro ieri, in casa nostra, di 8 lunghezze, 95-87. Almeno il confronto diretto è salvo.

Ora toccherà battere l’Olanda, superata solo di 2, 75-73, al Forum di Assago. Perché nel caso in cui non dovesse essere esclusa la Russia, sarebbero troppo elevati, i rischi, per il collettivo azzurro. E dopo la crescita prodotta dall’allenatore pugliese, con il ritorno alle Olimpiadi dopo tanti anni, sarebbe una pericolosa involuzione, per il nostro movimento.

Pallacanestro: Russia fuori o dentro? Quale futuro?

Vladislav Emchenko e soci quale futuro vivranno, per questioni differenti da quelle del campo? La Russia attende ma già dalla Pallavolo e dal Comitato Internazionale Olimpico sono arrivati segnali negativi. E non sembrano gli unici, al momento. E’ un’altra volta, l’occasione in cui le questioni politiche avveleneranno le competizioni? Quale senso avrebbe avuto, per esempio, far giocare i calciatori senza bandiera e inno, se il sogno di ogni atleta, di ogni disciplina, età, estrazione sociale, percorso sportivo e soprattutto umano, è quello di giocare per la propria squadra nazionale?

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