L’amore per Vladimir Putin e il judo è di lunga data, ma la federazione mondiale ha deciso di fare un passo indietro prendendo le distanze dal presidente russo dopo l’inizio della guerra contro l’Ucraina.

Putin era presidente onorario e su questo sport, il suo preferito, aveva anche scritto un libro, ma la IJF con un comunicato lapidario ha dichiarato: “Alla luce del conflitto in corso in Ucraina, la Federazione Internazionale di Judo annuncia la sospensione dello status di Vladimir Putin come presidente onorario e ambasciatore”.

Il libro di Putin sul judo

Nonostante tra tutte le sanzioni che Putin riceverà questa è sicuro quella di meno conto, a livello simbolico fa molto male per il presidente russo: Vladimir Putin aveva infatti è sempre stato in prima linea sul tatami, salvo impegni istituzionali.
Ha scritto un manuale sul judo dal titolo “Storia, teoria e pratica” con Vasily Shestakov e Alexy Levitsky, dove racconta le origini del judo dal Giappone fino a quando è diventato sport olimpico.
Cintura nera, il judo ha sempre rappresentato Vladimir Putin come forte e fiero ma senza eccessi, come è invece avvenuto ad esempio invece per le foto a petto nudo nella steppa.
Fino a poco tempo fa si riteneva che proprio il judo aiutasse il self control del presidente russo, da rivedere dopo l’avventata invasione dell’Ucraina.

L’amore di Putin per il judo non è mai stato nascosto, basti pensare alle Olimpiadi di Londra e Rio, quando era in prima fila per vedere le lotte a terra ma non solo, o agli Europei del 2010 quando premiò la nostra nazionale che sconfisse proprio i russi.
Olimpiadi, ma anche eventi minori in Russia, quando la sua presenza si faceva notare dalla sicurezza che diventava molto intensa e i controlli serrati.

In occasione del torneo junior Jigoro Kano il maestro Vladimir Sinistin dichiarò:
“Il fatto che Putin ami il judo ha fatto diventare questo sport uno dei più popolari. E se il tuo leader fa judo e ha un titolo, come Putin che è maestro, ovviamente questo sport riceve più attenzione”. 

Per questo sicuramente al Cremlino questa piccola sanzione simbolica ha fatto storcere il naso a più di qualcuno.