Una giornata decisiva per quanto riguarda i negoziati in Bielorussia, ma la pace tra Ucraina e Russia sembra molto lontana. Sull’orlo della crisi nucleare mondiale, le capitali in conflitto Kiev e Mosca hanno deciso per la via del dialogo. L’Ucraina resta però assediata dalle forze nemiche soprattutto sul fronte est a Kharkiv.

Putin e il nucleare

Il presidente Vladimir Putin ha allertato la difesa nucleare, spingendo le delegazioni a incontrarsi sul fronte del fiume Pripyat. Un terreno di confine preteso dal governo di Volodymyr Zelensky per motivi politici e di sicurezza, dopo che il presidente bielorusso Alexander Lukashenko aveva permesso l’invasione anche dal suo territorio.
Le dichiarazioni:

Putin e il nucleare: la posizione del Giappone

Si apre dunque una nuova fase nella strategia del conflitto con il terrore nucleare. Una scelta mai considerata prima d’ora che ha fatto aprire anche al Giappone, che ha sempre rispettato i tre principi contro il nucleare da sempre adottati (“non fabbricare armi, non possederle e non consentirle sul suolo nazionale”), un dibattito pubblico sull’argomento lavorando in accordo coi partner internazionali.

La commissione Europea e le sanzioni

Intanto la Commissione europea con gli interventi di Italia, Francia, Germania, Regno, Unito, Canada e Stati Uniti hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta su ulteriori sanzioni restrittive nei confronti della Russia.
“Siamo con il governo ucraino e il popolo ucraino nei loro sforzi eroici per resistere all’invasione della Russia” si legge nella nota, “risponderemo alla Russia e ci assicureremo collettivamente che questa guerra sia un fallimento strategico per Putin”.

In Italia

In Italia il ministro Di Maio ha firmato la delibera che dispone l’erogazione immediata di 110 milioni di euro al governo di Kiev: “come espressione concreta della solidarietà e del sostegno dell’Italia a un popolo con cui coltiviamo un rapporto fraterno” spiega il ministro.
L’Ue e tutti gli alleati devono far fronte comune e continuare a dare grande prova di compattezza. Avanti con determinazione in questa “resistenza europea” alla violenza di Putin.