Beppe Signori, ex calciatore di Foggia, Lazio e Bologna – dove ha lasciato il suo miglior ricordo – e della nazionale italiana, ha raccontato nel salotto si Silvia Toffanin a “Verissimo” su Canale 5 le sue sensazioni dopo l’inchiesta calcioscommesse che lo ha visto coinvolto nel 2011. L’intervista annuncia anche il libro dell’attaccante che uscirà martedì primo marzo: “Fuorigioco – perde solo chi si arrende”, edito Sperling & Kupfer. Nel libro l’ex calciatore racconta la sua storia giudiziaria che lo ha visto coinvolto dal 2011 al 2021, anno in cui Signori è stato assolto con la formula piena.
Beppe Signori e l’esigenza di scrivere un libro
Sui propri canali social, l’ex attaccante ha spiegato i motivi che lo hanno portato a scrivere un libro: “Dieci interminabili anni. Un vortice di accuse e di giudizi. La mia carriera, la mia vita, la mia famiglia travolte e annientate. Non dimenticherò mai la frustrazione, quella rabbiosa impotenza che si prova quando il processo mediatico ha già deciso che sei colpevole. Oggi posso quanto meno raccontare la verità”.
Beppe Signori e l’intervista a Verissimo
Nel salotto di Silvia Toffanin, Giuseppe Signori ha raccontato la terribile notte vissuta undici anni fa, quando tutto ebbe inizio, il primo giugno 2011: “Ero a Roma dai miei figli quando improvvisamente mia moglie mi disse che era stata fatta una perquisizione nella casa di Bologna e che sarebbero venuti due carabinieri alla stazione di Roma per scortarmi in questura. Poi, dopo che i due poliziotti mi avevano prelevato ho ricevuto, in treno, una chiamata da mia sorella in lacrime e ho scoperto da lei quello che stava succedendo. Lì sono iniziati i miei dodici giorni di domiciliari. Subito dopo l’arresto, per diversi mesi, sono rimasto in casa perché mi vergognavo anche se non sapevo neanche di cosa. Quando sono uscito per la prima volta, ho visto nelle altre persone uno sguardo diverso ma probabilmente ero io che in quel momento vedevo tutto nero”.