Il GP di Sochi, Russia, è stato ufficialmente cancellato dal calendario del mondiale di Formula 1.
Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina anche il mondo sportivo ha alzato la propria voce in segno di denuncia e totale ripudio di ciò che sta accadendo nell’est Europa.
La Formula 1, attraverso una nota pubblicata sui propri canali, ha comunicato nella giornata di ieri quanto segue:
“Il Campionato del mondo di Formula 1 FIA fa tappa in molte nazioni nel mondo portando con noi una visione positiva e di unità tra le nazioni. Stiamo osservando gli sviluppi degli eventi in Ucraina con tristezza e shock, e speriamo in una soluzione rapida e pacifica degli eventi. Formula 1, FIA ed i rappresentanti delle squadre hanno discusso della posizione del nostro sport, arrivando alla conclusione comune che è impossibile disputare il Gran Premio di Russia nelle circostanze attuali”.
Il Gran Premio, calendarizzato per il weekend del prossimo 25 settembre, non si disputerà.
L’antitesi tra i valori dello sport e ciò che sta accadendo è troppo forte per poter permettere che la competizione abbia luogo come se nulla fosse.
GP di Russia: porta ancora aperta?
Nella nota si intravede, però, uno “spiraglio” nel caso in cui il conflitto si dovesse risolvere prima di settembre, come se la decisione non fosse proprio definitiva.
Tuttavia, la quasi totalità dei piloti ha già espresso la propria contrarietà a partecipare a un evento in un paese che ha scatenato una guerra.
Il tedesco ed ex ferrarista Sebastian Vettel aveva già preso posizione prima che la F1 decidesse per la cancellazione: “Io comunque non andrò in un paese governato da un uomo folle che scatena una guerra assurda”.