Bergamo, Saronno, Milano. Il fenomeno delle baby gang non si arresta in Lombardia.
Milano, ancora una baby gang a CityLife
Per la terza volta in poche settimane, gli agenti delle Volanti sono intervenuti per rapine di minorenni ai danni di altri minorenni nella notte di una Milano folle e violenta. Il teatro è sempre lo stesso: i centri della movida meneghina.
Gli ultimi due episodi in ordine di tempo sono andato in scena nella serata di domenica. Quattro ragazzini – due 16enni, un 15enne e un 17enne, tutti italiani – sono stati arrestati con l’accusa di rapina aggravata in concorso dopo aver aggredito e derubato due 17enni, anche loro italiani.
Notti di risse e coltelli a Milano
Stando a quanto ricostruito dalla polizia, il primo raid è avvenuto verso le 23 in piazzale Giulio Cesare, proprio sotto i nuovi grattacieli di CityLife. Lì due dei ragazzi sono stati accerchiati dalla gang minacciati, spintonati e rapinati di 60 euro uno e 5 euro l’altro. I poliziotti sono arrivati sul posto allertati dalle vittime. Gli aggressori sono stati bloccati poi in piazza Buonarroti e riconosciuti dagli adolescenti rapinati poco prima.
Alle 4.25, la violenza si sposta in Corso Come dove si registra un’altra aggressione ai danni di un 19enne. Il giovane viene accoltellato al braccio, sotto gli occhi di diversi testimoni, e finisce in codice giallo al Policlinico.
I carabinieri del Comando provinciale, d’intesa con la Procura, hanno diffuso un video di circa un minuto con pezzi di filmati relativi a quattro aggressioni, per dare un volto e un nome ai componenti delle bande. La sequenza documenta i fenomeni di violenza che hanno insanguinato la notte di sabato tra piazza Gae Aulenti e corso Como a Milano. Il video – spiegano da via Moscova in una nota – è stato diffuso “al fine di poter raccogliere elementi utili alle indagini e di poter eventualmente concorrere all’individuazione dei responsabili“.
Fabrizio Corona: ““Baby Gang? Trapper alimentano”
Il re dei paparazzi Fabrizio Corona, raggiunto da Mowmag.com, ha parlato del triste fenomeno delle baby gang a Milano che, secondo Corona, sarebbe riconducibile anche alla musica, e precisamente alla trap.
“I trapper alimentano, ma i trapper che riconducono davvero ad atteggiamenti del genere sono soltanto un paio, gli altri scimmiottano questi comportamenti per avere visibilità. Come nel caso di Padova, dove si sono verificati diversi episodi di violenza da parte di gruppi di ragazzini capitanati da uno che fa musica rap. Oggi si fomenta facilmente lo scontro per avere visibilità sui social, così chi pensa di essere un trapper attira l’attenzione su di sé”, spiega Corona.
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