La decisione da parte di Vladimir Putin di sfondare il mondo dell’Ucraina sta comportando le reazioni da parte dell’intero pianeta. Nella dialettica tra Russia e Ucraina si inserisce la Cina che, in questo momento, sta giocando un duplice ruolo. Da una parte l’obiettivo è quello di calmare le acque, mentre dall’altro c’è la reazione infastidita da parte del presidente Xi JinPing. Lo stesso capo del governo cinese si esprime con il portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying: “Invasione? Si tratta di un uso preconcetto delle parole e del tipico stile di fare domande dei media occidentali”.

L’esponente di punta dei “falchi” della diplomazia di Pechino assicura che la Cina “segue da vicino gli ultimi sviluppi e sollecita tutte le parti a esercitare moderazione e a evitare che la situazione vada fuori controllo”. Contestualmente, l’ambasciata in Ucraina ha avvertito i connazionali di rimanere in casa e di esporre la bandiera cinese sulla propria auto “per sicurezza”. Chiaro da parte del governo cinese l’intento di non garantire l’assistenza militare dal punto di vista dell’asse russo. Sembrano distanti le immagini in cui Xi Jinping e Vladimir Putin si stringevano la mano in segno di accordo. Retaggi ormai storici.

Russia e Cina in un conflitto con vista Ucraina

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi aveva dichiarato alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di rispettare l’integrità territoriale di qualsiasi Paese. «Il principio dell’inviolabilità dei confini vale per tutti gli Stati che aderiscono alle Nazioni Unite, l’Ucraina non rappresenta un’eccezione», aveva detto Wang, auspicando che Kiev possa essere «un ponte che unisce est e ovest e non una linea di fronte per una competizione tra diverse potenze». Per poi ammonire: «Nessuno è al di sopra del diritto internazionale». Tra sanzioni e dibattiti il tema va avanti. Al momento le acque tra Russia e Cina sono ridotte a un lago ghiacciato, anche se la ricerca della via diplomatica è sempre in primo piano.