Sebastiano Fadda, Presidente dell’INAPP Istituto Nazionale per l’Analisi delle politiche pubbliche, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per illustrare uno studio riguardante il reddito di cittadinanza e le difficoltà dei centri per l’impiego nel trovare lavoro per i percettori.
“Per il 77% il reddito di cittadinanza rappresenta l’unica possibilità di sussistenza. È un contributo al reddito che si rivela fondamentale per mandare avanti le spese. Circa la metà, il 46% di coloro che fruiscono del rdc, sono occupati. Questo significa che il reddito che deriva dall’occupazione (indeterminata, determinata, parziale e autonoma) è insufficiente, al di sotto della soglia necessaria per accedere al reddito. C’è un problema di debolezza del mercato del lavoro in termini occupazionali e di retribuzione. Se queste persone occupate percepissero una retribuzione sufficiente la platea dei percettori del reddito di cittadinanza si dimezzerebbe. Perché il 46% di coloro che lo percepiscono salirebbero oltre la soglia. Si pone un problema di studiare ed intervenire sul mercato del lavoro, non solo contando il numero di occupati ma anche la qualità del lavoro e la retribuzione”.
Reddito di cittadinanza, in pochi trovano lavoro
“Abbiamo soltanto il 40% delle persone contattate dai centri per l’impiego e solo il 32% dai Comuni. C’è un’insufficiente capacità di attivare questi strumenti complementari rispetto al sostegno del reddito. Tra coloro contattati dai centri per l’impiego, soltanto la metà di questi ha avuto un’offerta di lavoro. Tra coloro che hanno avuto una proposta la maggioranza l’ha rifiutata. Circa la metà di chi ha rifiutato ha addotto come motivazione che il lavoro proposto non fosse in linea con le competenze. Un altro 25% lo ha rifiutato perché non in linea con il titolo di studio. Soltanto un 12% ha dichiarato che la retribuzione fosse troppo bassa. La distanza dalla sede di lavoro come motivo di rifiuto ha riguardato solo l’8%. Il vero problema riguarda quindi la qualità del lavoro proposto”.
Rdc funziona se il lavoro viene pagato di più
“Questo livello di reddito intorno ai 500 euro mensili funziona quasi come una sorta di salario minimo surrettizio. Se il lavoro non viene retribuito con un ammontare superiore a questa soglia il lavoratore non ha convenienza ad andare a lavorare. Significa che i lavoratori per poter essere assunti devono avere una retribuzione superiore rispetto al reddito di cittadinanza”.