Salario minimo, l’Europa si muove. La Germania ha varato un aumento a 12 euro all’ora dagli attuali 9,82: un rialzo che supera il 20% e che sarà in vigore dal primo ottobre. Il via libera è arrivato dal gabinetto tedesco, annunciato in conferenza stampa a Berlino dal portavoce del governo Steffen Hebestreit.

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Salario minimo, Germania: “E’ una questione di rispetto”

“Molti cittadini del nostro Paese lavorano molto ma guadagnano poco e questo deve cambiare, per me è una delle leggi più importanti e una questione di rispetto” ha dichiarato Scholz in seguito all’annuncio della decisione del Gabinetto.

La Germania ha un salario minimo nazionale in vigore dal 2015, introdotto su insistenza proprio dei socialdemocratici di Scholz, che, all’epoca, erano parte della minoranza del governo della cancelliera conservatrice Angela Merkel. Il salario minimo partiva da una base di 8,50 euro l’ora, ma una commissione  lo rivede in maniera regolare, fissando l’attuale livello a 9,82 euro e un aumento a 10,45 euro che entrerà in vigore il 1° luglio.

Quest’ultimo aumento salariale ha ancora della necessaria approvazione in parlamento, dove la coalizione tripartita di Scholz ha una comoda maggioranza. Secondo il progetto di legge, circa 6,2 milioni di persone in Germania lavorano attualmente per meno di 12 euro l’ora e dopo l’aumento fissato per il 1° ottobre, la commissione fisserà poi ulteriori modifiche al salario minimo.

 

In Italia ancora non c’è una disciplina

Salario minimo, in Italia non è stato ancora disciplinato.  Non esiste una definita soglia di retribuzione al di sotto della quale il datore di lavoro non possa scendere per pagare un dipendente. Allo stato attuale ci sono sul tavolo diverse proposte, ma nessuna ha trovato approvazione in Aula, nè tanto meno messo d’accordo le parti sociali.

 

La battaglia sul salario minimo viene portata avanti con grande forza dal Movimento 5 Stelle e da Giuseppe Conte che ancora oggi ribadisce l’importanza di apporvare celermente la misura. C’è un disegno di legge in Senato a firma Nunzia Catalfo che fissa l’asticella a 9 euro lordi (circa 1.540 euro lordi ipotizzando le 40 ore settimanali). Anche il Pd nelle scorse settimane si è detto favorevole all’introduzione dello stesso, mettendolo però tra gli obiettivi di “medio lungo periodo”.