Le nuove baby gang, in aumento da nord a sud: le regioni più colpite sono Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. L’incubo baby gang torna prepotentemente d’attualità.

Le cronache e i dati dei primi due mesi dell’anno confermano un trend di reati minorili in crescita come certificato dall’ultimo report del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale sui minori nel periodo della pandemia.

Aumenta del 10% la quantità di minori denunciati o arrestati (sono stati circa 25 mila nel 2021), così come sale del 20% il numero di reati.

«In Italia non abbiamo il fenomeno delle banlieue e non ci arriveremo. Ma se puntiamo tutto sulla repressione arriviamo tardi e abbiamo già perso. Non possiamo né militarizzare le città né mettere il coprifuoco. Qui si tratta di mettere a punto un sistema di rete con tutti gli attori in campo», dice Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della Polizia.

Le nuove baby gang: come si formano e organizzano

Spesso le baby gang si formano e si organizzano sul web. È proprio nella rete, chiusi nelle loro stanze e lasciati soli con i loro pc, che moltissimi ragazzi si avvicinano a comportamenti illegali.

Il furto è il reato più commesso, seguito da spaccio e detenzione di stupefacenti, e lesioni alle persone.

Questi gruppi criminali prendono talvolta come esempio i modelli delle bande sudamericane o, anche, quelli proposti dalle serie televisive.

Alcuni ragazzi cercano nel branco della baby-gang l’orgoglio dell’appartenenza. E la voglia di riscatto e la fuga da un presente senza prospettive, spesso, sconfinano nella violenza contro persone e cose.

Il futuro di questi giovani

Giovanissimi, soprattutto aggressivi e violenti, che “giocano” a fare i grandi a spese degli altri. Aggrediscono e feriscono gravemente i loro coetanei senza un motivo, solo per il gusto di farlo.

«I ragazzi — si legge nel report hanno sperimentato un senso di smarrimento che li ha indotti ad assumere atteggiamenti devianti mediante l’utilizzo del web e dei social: il maggior ricorso alla rete ha accresciuto sia i rischi di venire virtualmente a contatto con contenuti di carattere illecito sia la commissione di condotte delittuose online».

Alcuni di questi adolescenti, hanno “deficit cognitivi non riconosciuti o riconosciuti tardivamente“, oppure “hanno problemi psichici mai riconosciuti e mai curati.

Un problema serio da affrontare riguarda il futuro di questi giovani: quando, effettivamente, i baby saranno in grado di comprendere realmente le conseguenze delle proprie azioni?.