Pediofobia, la paura delle bambole. Partiamo dalla definizione: si tratta di una paura che ha spesso origine nei bambini, ma anche nei soggetti adulti.

Capita spesso che anche gli adulti temano le bambole, con paure legate soprattutto al loro movimento o alla sensazione di essere osservati da esse.

Più questi giocattoli hanno sembianze simili a quelle umane, più possono suscitare paura e fastidio nei soggetti che ne soffrono. Può capitare che insieme alla fobia per le bambole, si sviluppi nella stessa persona anche l’Automatonofobia, che riguarda, invece, la repulsione per automi, robot e statue di cera.

Pediofobia, la paura delle bambole: sintomi, cause e trattamento

I sintomi più comuni tra i pediofobici risultano essere: tachicardia, respirazione accelerata, tremore, brividi, angoscia, sudorazione, dolore al petto e senso di soffocamento.

Per quanto riguarda invece le cause che possono scatenare questa fobia, una risposta esatta non esiste, ma in genere è innescata da un evento traumatico.

Un tipo di terapia è la Cognitivo-comportamentale: questa terapia è la più comune per quelli con una fobia specifica, in quanto è limitata nel tempo ed efficace.

Un altro tipo di terapia è la terapia espositiva perché abitua il paziente alla presenza di bambole mediante un’esposizione ripetuta e graduale, fino a ridurre o eliminare del tutto la paura.

Tra le terapie più usate, l’ipnosi effettuata da uno psicoterapeuta esperto, aiuta il bambino o l’adulto ad affrontare il suo timore per le bambole risalendo al fattore scatenante.

Pediofobia: il ruolo nella cultura popolare

Film come «Profondo rosso» o «La bambola assassina» hanno costruito nell’immaginario collettivo un collegamento irrazionale tra pupazzi e furia omicida. Ecco perché gli adulti a volte provano un senso di disagio anche di fronte al giocattolo più innocuo.

Le bambole sono spesso associate anche alla stregoneria, basti pensare al vudu dove le bambole possono causare dolori e tormenti alle persone che rappresentano.