Cardinale Bassetti: “pensare a una sanità universale”.Il Presidente della Conferenza Episcopale italiana ha parlato all’apertura della cinque giorni di lavori dell’incontro ‘Mediterraneo frontiera di pace’, organizzato dalla Cei e al via oggi a Firenze.

Cardinale Bassetti: “pensare a una sanità universale”

“Dobbiamo dirlo con chiarezza ai nostri popoli e ai leader dei nostri popoli: la prossima pandemia ci troverà ancora impreparati se non garantiremo una sanità equa e giusta per tutte le persone della terra. Non è utopia, questa, ma una stridente necessità; come non pensare che per una sanità universale basterebbe una cifra molto inferiore a quanto costa la sciagurata corsa al riarmo?”. Così il  cardinale Gualtiero Bassetti, “prendersi cura della persona umana ferita rappresenta da sempre un segno distintivo della carità cristiana”, ha aggiunto il presidente.

La pace mondiale e l’Ucraina

“Mai come oggi risuona alle nostre orecchie la lezione di La Pira sul ruolo delle città nel mondo per raggiungere la pace mondiale. In questo momento, infatti, mentre soffiano inquietanti venti di guerra dall’Ucraina, gli Stati non sembrano avere la forza, a fronte dell’eventuale buona volontà dei loro leader, di superare il meccanismo strutturato dai rapporti di forza.”. Il Cardinale si è così espresso toccando il tema della crisi Ucraina.

Il ruolo delle città nella lezione di La Pira

I nostri popoli, le nostre città e le nostre comunità religiose, invece, possono svolgere un ruolo straordinario: possono spingerli verso un orizzonte di pace e di fraternità” ha detto il religioso, parlando nella sala plenaria del Convento di Santa Maria Novella, ha proseguito nel suo riferimento alla lezione sul ruolo delle città di Giorgio La Pira, padre costituente, ex sindaco di Firenze e tra le figure chiave del cattolicesimo sociale e della Democrazia Cristiana. “Le città infatti- ha aggiunto il cardinale- essendo a rischio di distruzione, detengono uno ius ad pacem in nome del loro intrinseco diritto ad esistere. Per questo motivo, al di là delle divisioni geopolitiche degli Stati cui appartengono, esse possono collaborare all’unità del mondo e cooperare insieme.