Hong Kong Covid, è allarme rosso: l’isola si trova ad affrontarela peggiore ondata di casi dall’inizio della pandemia. Una situazione davvero drammatica che ha portato la governatrice Carrie Lam ad una drastica e pesante decisione: a partire dal mese di marzo tutti i 7,5 milioni di residenti saranno sottoposti a tre tamponi obbligatori. I numeri sono davvero incredibili: a causa della variante Omicron, sono 5mila i contagi al giorno: la metà in sole 24 ore del totale dei casi registrati fino a dicembre dall’inizio della pandemia (12.000 contagiati e circa 200 morti).

Hong Kong covid: il governo sopraffatto dai casi

La governatrice Lam dinanzi alla paura che il virus dilaghi e possa “sopraffare il sistema sanitario”, con pazienti costretti ad aspettare su letti di fortuna al di fuori dei pronto soccorso e all’interno di parcheggi adibiti a sale d’attesa dei reparti. Le Scuole, i bar, le palestre ed i saloni rimarranno chiusi fino ad aprile. Bloccati i voli provenienti da oltre nove paesi.

“Coloro che rifiutano saranno ritenuti responsabili. L’epidemia in rapido peggioramento ha ampiamente superato la capacità del governo di affrontarla. Pertanto, il sostegno del governo centrale è indispensabile per combattere il virus” ha dichiarato proprio Carrie Lam.

Secondo le nuove disposizione, tutti i 7,5 milioni di residenti dovranno sottoporsi a tre cicli di tamponi obbligatori a partire da marzo, sebbene non sia stata ancora prevista una data di inizio, per arrivare a toccare la quota di un 1 milione di test al giorno. I tamponi saranno distribuiti su un certo numero di giorni con i residenti che, nello stesso periodo, dovranno anche sottoporsi a più test antigenici rapidi ogni giorno a casa

Covid, la situazione in Europa

Hong Kong Covid, la situazione si fa sempre più allarmante, mentre in Europa si studia un ritorno alla normalità, come dall’ultima raccomandazione approvata dai Ministri degli Affari Esteri, si va verso l’allentamento delle restrizioni per le persone vaccinate e guarite in tema di viaggi definiti “non essenziali”. L’allentamento delle misure, così come previsto dall’ultima raccomandazione, e deciso per la crescente copertura vaccinale e la somministrazione di dosi di richiamo, entrerà in vigore dal primo marzo.

Così la raccomandazione approvata oggi dai Ministri degli Affari Europei: “Gli Stati membri dovrebbero revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Unione per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue o dall’Oms, a condizione che abbiano ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primario almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell’arrivo o abbiano ricevuto una dose di richiamo ed inoltre revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dal COVID-19 entro i 180 giorni precedenti il viaggio”