La crisi tra Ucraina e Russia sta tenendo in apprensione tutto il mondo. I venti di guerra soffiano più che mai e sono giornate di tensione internazionale. Una situazione che potrebbe incidere anche sul mondo del calcio. Il 28 maggio, infatti, è in programma la finale di Uefa Champions League alla Gazprom Arena di San Pietroburgo. Secondo quanto riportato dai media inglesi, ci sarebbero pressioni sulla Uefa per spostare la sede della finale in caso di guerra.

Boris Johnson: “No chance”

Credo che sia inconcepibile che i più importanti tornei calcistici possano disputarsi in Russia” ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson che ha parlato di “No chance”, zero possibilità. Successivamente si sono aggiunte le parole di un portavoce del Governo inglese, riportate da Sky Sports News: “Abbiamo serie preoccupazioni per quanto riguarda l’organizzazione di eventi sportivi internazionali in Russia, come la finale di Champions League. Ne discuteremo con gli organi di Governo“. Le prossime settimane saranno decisive, ma per il momento la Uefa ha preso una chiara posizione: “Monitoriamo attentamente la situazione, ma al momento non ci sono piani per cambiare la sede della finale“.

 

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Shevchenko: “Dobbiamo unirci, insieme vinceremo”

Sono tanti gli sportivi che in questi giorni si sono espressi sulla crisi Ucraina-Russia. Soprattutto personaggi ucraini, come Andriy Shevchenko: “L’Ucraina è la mia patria – scrive l’ex attaccante su Instagram – Sono sempre stato orgoglioso della mia gente e del mio paese. Abbiamo attraversato molti momenti difficili e negli ultimi 30 anni ci siamo formati come nazione. Una nazione di cittadini sinceri, laboriosi e amanti della libertà. Questa è la nostra risorsa più importante. Oggi è un momento difficile per tutti noi, ma dobbiamo unirci. Insieme vinceremo, gloria all’Ucraina“.

 

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Zinchenko: “I confini devono rimanere inviolabili”

Tramite i social si è espresso anche Oleksandr Zinchenko, esterno del Manchester City: “L’intero mondo civile è preoccupato per la situazione nel mio Paese. Non posso stare lontano e cercare di esprimere la mia opinione. L’Ucraina è il Paese dove sono nato e cresciuto. Un Paese di cui difendo i colori a livello internazionale. Un Paese che cerchiamo di glorificare e sviluppare. Un Paese i cui confini devono rimanere inviolabili. Il mio paese appartiene agli ucraini e nessuno potrà mai appropriarsene. Non ci arrenderemo! Gloria all’Ucraina“.