Pensioni 2023: vecchiaia a 67 anni e in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne).
Pensioni 2023: la vecchiaia a 67 anni
Nel biennio 2023-2024 non variano per l’Inps i requisiti di accesso alla pensione, dunque non si adeguano nuovamente alla soglia della speranza di vita variata con l’epidemia da Covid-19. Sono 47 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, mentre 41 per le donne.
A precisarlo è la circolare dell’Inps n.28 del 18 febbraio 2022 calibrata sul decreto del ministero dell’economia e di quello del Lavoro dello scorso ottobre .«Fermo restando l’adeguamento alla speranza di vita già applicato dal 1° gennaio 2021 che non ha previsto alcun incremento – recita la circolare – a decorrere dal 1° gennaio 2023, in attuazione di quanto previsto dal decreto 27 ottobre 2021, i requisiti pensionistici non sono ulteriormente incrementati».
Nel decreto si riporta il dato Istat sulla speranza di vita a 65 anni che a causa della pandemia si è ridotta nel 2020 di tre mesi. Sarà dunque a partire dal 1 gennaio 2025 che i requisiti potrebbero variare ancora per la pensione di vecchiaia e dal 2027 per quella anticipata.
Pensioni 2023: I precoci e i lavori gravosi
Circa un anno in meno (66 anni e 7 mesi e 30 anni di contributi) per quei lavoratori che abbiano svolto una o più delle attività considerate gravose o che siano stati addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, per il periodo previsto dalla legge.
Per i lavoratori precoci (quelli che hanno almeno un anno di contributi prima dei 19 anni e sono in una situazione di disagio come la disoccupazione o una riduzione della capacità lavorativa) il requisito contributivo per l’accesso alla pensione anticipata resta fermo a 41 anni fino alla fine del 2026.
Difesa, sicurezza e vigili del fuoco
L’Inps precisa che restano fermi anche i requisiti per il pensionamento del personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e vigili del fuoco. Per il biennio 2023 e 2024 per la pensione anticipata ci vorranno 41 anni di contributi indipendentemente dall’età o almeno 35 di contributi se si sono compiuti i 58 anni.
Gestione spettacolo e sport professionistico
Invariati anche i requisiti dei lavoratori dello sport e dello spettacolo con i ballerini che si mantengono la categoria più “giovane” e che continueranno ad andare in pensione di vecchiaia a 47 anni, seguiti dai cantanti e gli orchestrali a 62 e gli attori e i conduttori a 65.
Ma rileggete ciò che scrivete? (47 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, mentre 41 per le donne) ma dai che info sono
In effetti mi sa che avete sbagliato…. Sono 42 anni di contributi non 47 per gli uomini
Siamo al delirio Ho iniziato a 15 ne ho 56 lavori stagionali dove non ti facevano superare i sei mesi. Dopo lavoro usurante Camionista . Stanco , con problemi alle ossa, chissà se da morti vedremo la pensione