Il tema nucleare, ormai da tempo, tiene scacco nel dibattito sullo sfruttamento delle energie a livello globale. In gioco, da tempo, c’è l’Iran. Proprio sul nucleare attende decisioni politiche dai rappresentanti occidentali ai colloqui in corso a Vienna per rilanciare un accordo sul tema. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Saeed Khatibzadeh, come riporta l’agenzia Irna. “Riteniamo che gli occidentali non siano determinati a raggiungere un accordo” ha detto il funzionario in riferimento ai rappresentanti di Francia, Gran Bretagna e Germania che, dal 29 novembre, sono nella capitale austriaca per le trattive a cui partecipano anche Russia e Cina oltre che alla repubblica islamica.
Al momento la situazione non sembra essere delle più rosee e la strada verso un accordo sembra lunga e tortuosa. “Il principio dell’Iran è la rimozione di tutte le sanzioni che sono contro gli impegni presi dagli altri partecipanti nell’ambito dell’accordo del 2015 e anche contro le loro promesse riguardo a benefici economici per l’Iran”, ha sottolineato Khatibzadeh riguardo alle sanzioni imposte da Washington su Teheran nel 2018 dopo il ritiro degli Usa dal patto deciso dall’allora presidente Donald Trump.
Iran, il programma nucleare e i rapporti con l’Occidente
“A partire dalle linee rosse poste dall’Iran durante i colloqui, proteggeremo i diritti dell’Iran e il raggiungimento del suo pacifico programma nucleare e non accetteremo alcun compromesso riguardo ai diritti della popolazione iraniana”, ha affermato il funzionario. Quest’ultimo ha sottolineando che i colloqui sono progrediti considerevolmente. Non mancherebbe dunque molto per raggiungere il patto, anche se restano da chiarire i dettagli di alcuni punti chiave. Tra questi ci sarebbero le garanzie che dovrebbero essere fornite dall’Occidente. “L’Iran considera la richiesta americana, e di alcuni Paesi europei, riguardo al rilascio di uno o due prigionieri in Iran solo come una priorità umanitaria”. “La questione sarà discussa certamente in modo separato e parallelo rispetto ai colloqui sul nucleare di Vienna”, ha infine precisato Khatibzadeh.