Costo professori universitari. In esclusiva un’attenta analisi sui costi espressi dal Mur a pagina 15 del Direttoriale n. 2711 del 22/1/2021, che in verità non corrispondono ai veri costi sostenuti per i professori ordinari e associati, per i quali la Unicusano pubblica due tabelle riportanti il costo totale nello sviluppo di carriera.
Università telematica e in presenza, quando fa comodo le differenze non esistono…
Il sistema universitario offre molte opportunità. Dal sistema universitario germoglia la base della cultura e della mentalità nazionale, la conoscenza viene analizzata in maniera approfondita e senza università non esisterebbe il mondo della ricerca. L’umanità deve molto a chi per primo ha creato il ‘sistema universitario’, peccato che anche in questo sistema si annidi la meschinità, la faziosità, la mediocrità.
Nell’ultimo Decreto Direttoriale n. 2711 del 22/11/2021, relativo anche all’incardinamento dei professori universitari nei vari corsi di laurea, per la prima volta ci si dimentica di differenziare la didattica cosiddetta telematica da quella in presenza.
È a tutti chiaro che la didattica in presenza, pure essendo eccellente, e anche da chi scrive ritenuta tale, ha grandi limitazioni: prima su tutte la disponibilità degli spazi, vedasi l’affluenza di troppi studenti nella stessa aula; poi l’immediatezza e l’evanescenza della lezione, le parole di un professore pronunciate in un’aula o sono immediatamente apprese o non sono più ascoltabili.
È chiaro che se avessimo realmente Atenei frequentati dagli studenti in forma obbligatoria, dovremmo rivedere necessariamente tutte le strutture del sistema universitario perché, ad oggi, nessuna università italiana può ospitare al proprio interno, in contemporanea, tutti i propri iscritti; ma è altrettanto noto a tutti che, del milione e 750 mila studenti italiani, soltanto il 35%-40% frequenta con regolarità in Ateneo.
Certamente un numero maggiore di professori e aule permetterà ad una università in presenza di offrire un servizio migliore, ma la stessa cosa non è possibile dirsi per i corsi di laurea a distanza. Questi ultimi sono fruibili da qualsiasi luogo del mondo; se trasmessi in forma asincrona sono fruibili h24 senza limiti di spazio dato che ognuno potrà seguire le lezioni dal proprio dispositivo. Ci verrebbe spontaneo un esempio, il telegiornale trasmesso sul TG1 può essere visto contemporaneamente da 1 a 60 milioni di italiani senza che, per chi trasmetta il TG, niente cambi. Altra cosa da sottolineare, lo studente può usufruire più volte del piacere di ascoltare la lezione del docente e lo potrà fare in qualsiasi momento della giornata, della settimana, del mese, tante e tante volte quanto lui stesso desidera. Qualcuno obietterà ‘ma non c’è interazione’, vi chiediamo: avete mai provato a porre una domanda al professore che stava spiegando in un’aula di 250 persone?
Nei corsi di studio telematici esistono anche le lezioni sincrone, cioè lezioni trasmesse in videoconferenza, anche esse fruibili ovunque e dove è possibile interfacciarci con il professore, che sta spiegando live, grazie all’assistente tutor. L’assistente tutor potrà raccogliere le domande inviate dagli studenti e le potrà sottoporre al professore che provvederà alla risposta; non solo, il professore può anche decidere, sempre in contemporanea alla sua lezione, di accettare studenti che si interfaccino verbalmente con lui e con i colleghi di corso, riproducendo così, in modo migliore e con tecnologie superiori, ciò che nella preistoria accadeva nelle aule.
Le lezioni trasmesse in videoconferenza sono registrate e messe a disposizione dello studente non partecipante, che potrà goderne a pieno anche dopo la diretta e in qualsiasi momento. Non solo, le università che erogano corsi telematici hanno, obbligatoriamente nel proprio organico, tutor specializzati, assistenti dei professori e tutor didattici per ogni singolo insegnamento. Lo studente in qualsiasi momento può porre domande e avere risposte e quindi può considerare il suo ciclo di studi a 360 gradi.
È comprensibile a tutti che un corso di laurea online non ha necessità dello stesso numero di professori che erogano lezioni in presenza, ma ha bisogno di grandissima professionalità, di qualità e di tanti assistenti. Obbligare quindi gli Atenei online ad assumere un numero indiscriminato di professori, che dovrebbero dividersi gli studenti come se avessero bisogno di insegnare in un’aula di 150 mq, risulta essere semplicemente ridicolo, fazioso o inspiegabilmente assurdo.
Ma non basta questo per pensare che ci sia una sorta di disonestà nell’organizzare le cose. Pubblichiamo alcune tabelle.
Costo dei professori universitari: dati
La prima tabella è relativa ai costi medi espressi dal Mur a pagina 15 del Direttoriale n. 2711 del 22/1/2021, che in verità non ha niente da vedere con i veri costi sostenuti per i professori ordinari e associati, per i quali pubblichiamo altre due tabelle riportanti il costo totale nello sviluppo di carriera.
Ci accorgeremo da questa analisi che il costo che dovrebbe essere indicato come medio per un professore ordinario non è di 115mila euro ma circa 158mila e per un professore associato non è 80mila ma circa 109mila.
Conclusioni
Non tutti sanno, ma è bene che lo sappiano, che i professori universitari godono di una immunità totale e non possono essere allontani dagli Atenei nel momento in cui i corsi di laurea non avessero più studenti, infatti non esiste la cassa integrazione e non esiste il licenziamento. Spieghiamo meglio: una volta che un professore ordinario o associato entra nel sistema universitario nazionale (sia essa una università privata, sia essa statale, sia essa privata telematica) non potrà mai più essere allontanato e, quindi, sarà pagato finché ‘morte non ci separi’.
È giusto anche che i cittadini sappiano che le università private che erogano corsi online hanno un contributo, dal sistema universitario nazionale, mediamente di un centinaio di migliaia di euro contro i circa 10miliardi di euro che lo Stato, invece, elargisce agli Atenei in presenza, statali e privati facenti parte della CRUI.
Non aggiungiamo altro, se non che una sola considerazione: l’Università N. Cusano dispone di una struttura di 54mila mq con moltissime aule, moltissimi laboratori come quello di genetica, biologia e ingegneria, nonché un centro clinico di psicologia e un centro di ricerca di educazione alla salute. Per non parlare degli oltre 260 posti letto per gli studenti frequentanti e dei nostri locali mensa/bar di 1600mq oltre alla palestra, ecc.
Stefano Bandecchi
Presidente del CdA Unicusano
Sono docente a contratto dell’Università di Pisa, Civiltà e Forme del Sapere, cattedra in Emergenze e Protezione Civile dal 2008, la mia retribuzione è di 2.146 euro all’anno, ben lontano da quanto pubblicizzato!