I Masters of the Universe sono dei giocattoli anni ottanta speciali. Rispetto a tanti altri prodotti in quegli anni dalla Mattel, infatti, hanno saputo attraversare i decenni e le generazioni arrivando ai bambini di oggi grazie a rinnovate serie d’animazione mandate in onda su Netflix. Ma quel che li rende unici sono i giochi originali di quegli anni collezionati in tutta Italia da molti quarantenni nostalgici. Per la loro gioia ora arriva la bibbia ufficiale. Ne ha parlato a “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana” condotto su radio Cusano Campus da Misa Urbano e il cantautore Bussoletti uno dei due autori del libro “La storia dei Masters”, Alessandro Apreda.

Masters of the Universe, perché sono unici

“Perché hanno incarnato lo spirito degli anni ottanta. Così vigorosi ma anche leggeri e spiritosi (come ad esempio il maghetto buffo Orco). Ve li ricordati i pistolotti morali che ci faceva Man-at-Arms a fine episodio da dietro i suoi baffoni? Esilaranti. Che poi erano creati da esperti di pedagogia e servivano ad edulcorare la serie da eccessi di violenza. Sempre in quest’ottica vi invito a fare caso al fatto che He-man prendesse a pugni solo i robot e mai gli umani, che al massimo venivano fiondati in aria con una mossa di wrestling.”

L’Italia e i Masters of the Universe

“Il nostro paese ha sempre avuto un feeling particolare con i Motu. Pensate che siamo stati tra i primi ad importare i giocattoli e la serie animata, che andava su Rete Quattro, e che da noi la Mattel aveva addirittura creato un polo produttivo. Il mitico Castello di Greyskull veniva assemblato in Lombardia e poi spedito nei negozi di tutta Europa. Erano anni strani: questo prodotto veniva creato in modo artigianale con vernice spray a mano che rendeva ogni oggetto un po’ diverso dall’altro. Adesso sarebbe impensabile.”

Master preferito e master odiato

“Quando si parla di personaggi dei Masters of the Universe si entra nel soggettivo. Ognuno ha la sua personale classifica. Io credo che il più bello sia Trapjaw per la scelta dei colori e perché si poteva cambiare il braccio. Invece ho sempre trovato inutile il Principe Adam. Soprattutto perché, per risparmiare in fase di animazione, la Filmation lo aveva reso identico a He-man per cui la trasformazione non aveva senso. Addirittura peggio degli occhiali di Clark Kent!”

Sul mercato intorno ai Masters of the Universe

“I giocattoli originali dei Masters of the Universe anni ottanta non hanno solo un valore emotivo. Se ancora inscatolati possono valere migliaia di euro. Il prezzo, poi, sale se si parla dei personaggi delle ultime collezioni, tipo i giganti, praticamente introvabili. I pochi fortunati che hanno il playset di Eternia, poi, possono contare su una fortuna.”

Ecco la copertina del libro “La storia dei Masters”:

La storia dei Masters

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco il podcast dell’intervista ad Alessandro Apreda, autore de “La storia dei Masters”:

https://www.radiocusanocampus.it/podcast/alessandro-apreda-bagheera/

Tutti gli spot italiani anni 80 dei Masters of the Universe in questo video: