Clima teso nel corso della riunione a Palazzo Chigi tra i capidelegazione della maggioranza e il premier Mario Draghi. Il presidente del Consiglio ha chiesto conto ai rappresentanti dei partiti del comportamento alla Camera dove il Governo è andato sotto quattro volte nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio sugli emendamenti al decreto Milleproroghe. Il presidente del Consiglio è rientrato prima da Bruxelles e a Palazzo Chigi ha affrontato i capi delegazione a viso aperto. Dal canto loro i partiti chiedono un cambio di metodo: “Ci coinvolga di più”. Il faccia a faccia con i partiti è avvenuto dopo l’incontro Draghi-Mattarella: nel pomeriggio di ieri il presidente del Consiglio è salito al Colle.
Il caos sugli emendamenti al decreto Milleproroghe
Caos nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali alla Camera durante l’esame delle modifiche al decreto Milleproroghe 2022. Una seduta piuttosto turbolenta, con scontri anche all’interno della maggioranza. Il governo è andato sotto quattro volte. Contro il parere dell’esecutivo, per esempio, sono passati gli emendamenti che prevedono il dietrofront sull’Ilva e sul tetto al contante. Duro scontro anche sul tema della giustizia fra il Pd e la Lega.
Draghi striglia i partiti che chiedono più coinvolgimento
Nel corso della cabina di regia in vista del Consiglio dei ministri di oggi, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiesto compattezza dopo che la notte scorsa l’esecutivo è andato sotto quattro volte sugli emendamenti al dl Milleproproghe. Indigesto l’incidente sul Milleproroghe, ma scontento -il premier- anche per gli ostacoli incontrati dai provvedimenti sulla concorrenza, sugli appalti, sulla delega fiscale. Dopo aver incassato il colpo, i capi delegazione hanno suggerito al presidente del Consiglio di “cambiare metodo”. A quel punto il premier avrebbe risposto che senza la compattezza della maggioranza in Parlamento diventa difficile andare avanti. Nel pomeriggio di ieri, Draghi è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.
L’incontro Draghi-Mattarella
Il Premier non ha perso tempo, appena è atterrato in Italia, dopo il Consiglio europeo di Bruxelles, è salito al Colle – richiamato dal Presidente, sottolineano fonti parlamentari – per riferire della crisi Ucraina ma anche per fare il punto con il Capo dello Stato che, fonti di governo, definiscono preoccupato per quanto avvenuto in Parlamento. Dal Colle non è uscita alcuna indiscrezione sull’incontro tra Mattarella e Draghi. Un silenzio che conferma la delicatezza della situazione internazionale e la fragilità delle dinamiche interne.
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