La festa dei gatti sta crescendo anche da noi. Tra gli animali domestici sono tra i più amati e tra i più presenti nelle nostre abitazioni e questo punto affonda nella notte dei tempi. I piccoli felini, infatti, erano adorati già nell’antico Egitto. Quest’amore ha attraversato i secoli fino ad arrivare al 1990, quando la giornalista Grazia Angeletti propose un sondaggio ai lettori della rivista Tuttogatti per individuare una data che avesse le caratteristiche adatte a omaggiare questi “pet animals”. La cronaca disse che a vincere fu una tale Oriella Del Col che propose il 17 febbraio sulla base di diversi criteri. Vediamo perché e come è meglio festeggiare il cucciolino peloso di casa.

Festa del gatto: perché questa data

La ragione per cui il giorno della festa del gatto è il 17 febbraio è che, secondo la tradizione popolare, questo mese è considerato il “mese dei gatti e delle streghe”. Chiunque sia stato anche una sola volta a Salem sa quanto questo connubio sia saldo nella tradizionale popolare anglosassone e non solo. Poi va detto che febbraio è il mese dell’acquario, segno zodiacale associato all’indipendenza e all’anticonformismo che contraddistingue da sempre i felini da casa. Infine, è stato scelto il 17 perché in Italia è considerato il numero nefasto per eccellenza e, allo stesso tempo, rappresenta il concetto di “una vita per sette volte”. L’idea era di sfatare il mito che i gatti neri portassero sfortuna come quel preciso numero. Curiosità:

“In Giappone, paese che venera i mici, il giorno del gatto (Neko no Hi) si celebra il 22 febbraio.”

Leonardo da Vinci e i gatti

Proprio nel giorno della festa del gatto è bene ricordare che:

“il celebre Leonardo da Vinci subiva il fascino dei gatti e li definì capolavoro della natura, di fatto riscattandone la reputazione dopo il periodo buio del Medioevo. Le lodi però non erano l’espressione di semplice gusto personale ma il risultato di lunghi e approfonditi studi. Tra i suoi disegni, è possibile ammirare il gatto in varie posizioni quotidiane: mentre dorme o fa un agguato, quando si pulisce o che atteggiamento ha con i suoi simili.

Anche se non è mai stata trovata la tavola definitiva, tra i suoi bozzetti è stata trovata la raffigurazione della Madonna e il bambino che giocano affettuosamente con un gatto. In più, anche se non ci sono certezze in proposito, si ipotizza che la teoria dell’imprintig – secondo cui il gatto da piccolo ha bisogno di capire a quale specie appartiene – sia stata formulata proprio da Leonardo.”

I numeri dei gatti nella case italiane

Se siamo arrivati a celebrare una festa del gatto, c’è da chiedersi in quanti ne ospitano almeno uno in casa. Secondo le stime di Censis, sarebbero oltre 7 milioni i felini che fanno compagnia a uno o più umani. Lo dimostra anche la saggezza popolare: in Italia circolano molti proverbi che utilizzano la figura del micio. Un esempio?

“Per dire che le cose non vanno fatte in modo frettoloso, potreste esservi sentiti dire «la gatta frettolosa fa i gattini ciechi». Il detto si presta anche ad un’altra interpretazione, intesa come un invito a evitare giudizi frettolosi e superficiali, che danno per scontati o non tengono conto di alcuni aspetti di una vicenda complessa.”

In varie città si festeggia questa giornata con diverse iniziative solidali a loro dedicate ma voi limitatevi a coccolare ancora di più il vostro gattino tra fusa, carezze e qualche prelibatezza nella ciotola.

Del gatto a 4 orecchie s’è già detto. Gustatevi invece un video divertente di gatti: