Green pass covid: verso l’abolizione? La pandemia da Covid sta rallentando la sua corsa e lo stato d’emergenza – salvo soprese – non sarà prorogato. Di conseguenza il dibattito sulla necessità di mantenere in vigore il Green pass è entrato nel vivo.
Covid, partiti in pressing per l’abolizione del green pass
La frenata della curva diventa sempre più evidente: in una settimana il numero dei pazienti Covid ricoverati è diminuito del 17%, secondo la rilevazione Fiaso negli ospedali sentinella. La Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere ha calcolato inoltre che a sviluppare sindromi respiratorie e polmonari e ad avere necessità di ricovero, sono per oltre due terzi pazienti che non godono di copertura vaccinale adeguata. Tuttavia la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 resta stabile al 12% a livello nazionale. Una leggera crescita interessa la Liguria (13%), ma in ben 13 regioni si registra un calo.
“Siamo dentro una fase nuova. L’altissimo tasso di vaccinazioni nel nostro Paese ci consegna un quadro nuovo” ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza, rimarcando sempre e comunque la necessità di non “dismettere l’atteggiamento di cautela”.
Cresce però il fronte politico di chi vuole anticipare l’abolizione del certificato verde. La Lega preme per l’eliminazione del green pass allo scadere della proroga dello stato di emergenza (al momento fissata il 31 marzo ndr). Nel Movimento 5 Stelle si rafforza la linea di chi vuole lo stop al Covid Green pass, soprattutto per l’accesso ai posti di lavoro.
Allo studio del governo al momento ci sarebbe l’ipotesi una revisione graduale del green pass di partendo dai luoghi all’aperto. L’obbligo di Super Green pass previsto attualmente per ristoranti e piscine all’aperto, stadi e sport di squadra, potrebbe essere infatti sostituito con il Green pass base. Completamente eleminato invece per shopping, banche e uffici postali.
“Credo che sia prematuro oggi parlare di eliminazione del super green pass ma una rimodulazione può essere necessaria“, ha chiarito il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri.
Quarta dose ai fragili
Intanto, a due giorni dall’introduzione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori over 50, sono pochi i disagi registrati e sul fronte della quarta dose è fissata per il prossimo 25 febbraio una riunione straordinaria della commissione tecnico scientifica dell’Aifa. Secondo quanto si apprende, sarà esaminata la possibilità di autorizzare la quarta inoculazione del vaccino anti Covid ai soggetti fragili.
Già il 18 gennaio l’Ema aveva aperto a un nuovo richiamo. Indicato per le persone con sistema immunitario gravemente indebolito che hanno ricevuto tre dosi per la vaccinazione primaria.
Nei giorni scorsi il Ministero della Salute aveva “bloccato” la Regione Piemonte che aveva annunciato la convocazione per tutti i cittadini immunodepressi che avevano già maturato i tempi previsti per la nuova somministrazione.
“La quarta dose esclusivamente per gli immunocompromessi – aveva spiegato il Ministero in una nota – è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di Aifa potrà eventualmente essere autorizzata“.
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