Quesito referendum eutanasia: ” avrebbe legalizzato le sfide mortali su TiK ToK “. Lo afferma, oggi, sul Corriere della Sera, Giovanni Maria Flick, ex Presidente della Corte Costituzionale e Ministro della Giustizia. Nella conferenza stampa di ieri, protagonista il Presidente in carica Giuliano Amato, sono stati infatti evidenziati degli elementi, che hanno portato alla bocciatura di alcuni quesiti referendari.

Quesito referendum eutanasia:”il referendum era sull’omicidio del conseziente”

“Leggere o sentire che chi ha preso ieri la decisione sull’eutanasia non sa cosa sia la sofferenza mi ha ferito. La parola ‘eutanasia‘ ha portato a tutto questo. Il referendum era sull’omicidio del consenziente, che sarebbe stato lecito in casi ben più numerosi e diversi dall’eutanasia. Così il presidente della Consulta Giuliano Amato, in conferenza stampa dopo la Camera di consiglio. le motivazioni che hanno portato alla bocciatura sono proprio racchiuse in queste parole del Presidente. Il testo referendario finiva per includere tutta una serie di possibilità anche al di fuori di una situazione di sofferenza derivante da patologia.

La non punibilità di chi aiuta al suicidio

Giuliano Amato in conferenza stampa, ha spiegato che in questo modo, secondo la formulazione del quesito bocciato, si poteva rendere lecito “l’aiuto al suicidio di un ragazzo depresso”, esempio questo  che si allontana notevolmente dall’idea che tutti i cittadini hanno rispetto al tema dell’eutanasia, così come è stato discusso fino a questo momento.

Quesito referendum eutanasia: ora tocca al Parlamento

“Il nostro Parlamento forse sarà troppo occupato dalle questioni economiche ma forse non dedica abbastanza tempo a cercare di trovare la soluzione su questi temi valoriali”, ha suggerito il Presidente della Consulta aggiungendo che “è fondamentale che in Parlamento capiscano che se questi temi escono dal loro ordine del giorno- termina- possono alimentare dissensi corrosivi per la coesione sociale”.

Eutanasia, sottratta possibilità di esprimersi a milioni di italiani

“Mi dispiace molto che il Presidente Amato si sia sentito ferito per i commenti sulla decisione della Consulta di non ammettere il referendum sull’eutanasia legale. Ma temo che a sentirsi feriti oggi siano alcuni milioni di italiani a cui è stato sottratta la possibilità di esprimersi.” Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.