La replica, alla protesta dell’Unicusano, sembrerebbe essere giunta direttamente dagli uffici di Trastevere della Ministra a Il Fatto Quotidiano. Forse, nell’era digitale, è più facile dialogare con i media che rispondere ai diretti interessati?
PA 110 e lode: la replica dei Ministri
Parliamo ancora del Protocollo della discordia, quello proposto dai ministri dell’Università e della Pubblica amministrazione per l’iniziativa ‘Pa 110 e lode’ che consente a tutti i dipendenti pubblici di usufruire di un incentivo per l’accesso corsi di laurea, master e altri corsi di specializzazione; escludendo tuttavia le università telematiche.
In un articolo, pubblicato in data 14/02/22, Il Fatto Quotidiano riporta che fonti autorevoli, provenienti dagli stessi uffici della Ministra, replicano:
“Nel protocollo d’intesa c’è scritto testuale ‘anche con il coinvolgimento della Crui’. Non è una forma esclusiva. Le università telematiche non sono fuori”.
Quindi, si deduce, che la protesta della Unicusano sarebbe ingiustificata. Eppure, ad oggi, nessuna conferma ufficiale è arrivata alle telematiche né alcuna risposta è giunta alle sollecitazioni, inviate via pec, dalla sede di via don Carlo Gnocchi. Anzi, nonostante l’invio del protocollo di intesa da parte della Direzione Generale della Unicusano, ad oggi l’Ateneo non è presente nell’elenco delle università che possono erogare questa iniziativa.
Chi vincerà questa battaglia? Stefano Bandecchi, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Unicusano è deciso a far valere i propri diritti e quelli degli studenti e dei professori, che non sono assolutamente di serie B.
Bandecchi: ‘Lo scrivano nero su bianco’
Il Presidente, per sollecitare una risposta, ha inviato una seconda lettera ai due Ministri interessati alla vicenda con il allegato un Memorandum, redatto dallo studio legale Bonelli Erede, dove emergono anche diversi vizi di legittimità. Un’azione legale che, a leggere il memorandum dell’avvocato Luca Perfetti, potrebbe facilmente interessare anche la Corte di Giustizia europea richiamando i fondi del PNRR.
“Restiamo colpiti e stupiti nell’apprendere che tutte le Università italiane associate alla CRUI sono state autorizzate ad erogare corsi sia in presenza che telematici in modalità sincrona e asincrona anche se non in possesso di piattaforme didattiche omologate”, si legge nella seconda lettera che Bandecchi ha inviato oggi ai ministri Brunetta e Messa. “Il nostro stupore deriva dal fatto che Voi avete eliminato proprio chi aveva più diritto di tutti ad erogare questi corsi, cioè proprio le Università cosiddette telematiche, che da ben vent’anni adottano questo sistema didattico con grande successo”.
Sapremo mai la verità?
La realtà è qualcosa di assoluto, la verità è relativa.