Infermieri in sciopero: “Chi taglia l’assistenza, taglia vite umane“. Si può riassumere così, con questo disperato slogan, il grido di allarme degli infermieri. Osannati dalla narrazione pandemica ma dimenticati dalle istituzioni.
Infermieri, un’altra giornata di sciopero per l’8 aprile
Una professione “vessata” secondo Antonio De Palma, presidente di NursingUp, il sindacato degli infermieri che ha annunciato lo sciopero nazionale della categoria il prossimo 8 aprile. Da nord a sud si preannuncia dunque un venerdì nero per ospedali e presidi sanitari.
Nelle buste paga dei lavoratori che hanno trascorso i due anni di pandemia in prima linea, c’è stato si un aumento, ma non quello sperato. Appena 26 centesimi lordi in più, per ogni ora di indennità di lavoro notturno. E poco meno di 1 euro per quella di pronta disponibilità. La mobilitazione del prossimo 8 aprile sarà accompagnata anche dal blocco degli straordinari, con sei giorni in cui in molti diranno no ai turni extra, sempre più necessari per sopperire alla cronica mancanza di personale.
Carenza di infermieri: i dati FNOPI
Una carenza pari a 60mila unità, secondo la Federazione nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche. 27mila al Nord, 13mila al Centro e oltre 23.000 al Sud e nelle Isole. Secondo la FNOPI “la valorizzazione del personale è una condizione indispensabile per accompagnare i grandi processi di innovazione del Servizio sanitario nazionale”.
Per ora lo sanno bene gli altri paesi europei, dove c’è un atteggiamento ben diverso verso questi professionisti. Basti pensare che dopo Inghilterra, Germania, Lussemburgo e la vicinissima Svizzera, alla lunga lista dei “corteggiatori” degli operatori sanitari made in italy si è aggiunta anche l’Olanda. Paesi pronti a costruire ponti d’oro per gli infermieri italiani, pur di inserire le nostre ambite professionalità all’interno dei propri ospedali.
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