Accadde oggi, 15 febbraio 1936: Etiopia, l’Italia occupa l’Amba Aradam. Si tratta di un altopiano montuoso situato a sud della città di Macallè e a circa 500 km a nord di Addis Abeba. In tal modo, l’esercito italiano guidato dal maresciallo Pietro Badoglio, si aprì la strada verso l’Amba Alagi: un’alta montagna etiopica che si trova nella Regione dei Tigrè.

Accadde oggi, 15 febbraio 1936: Etiopia, l’Italia occupa l’Amba Aradam

Ricordiamo che la guerra d’Etiopia si svolse tra il 3 ottobre 1935 e il 5 maggio 1936 e vide contrapposti il Regno d’Italia e l’Impero d’Etiopia. La campagna inizialmente fu guidata dal generale Emilio De Bono, uno dei quadrumviri del Fascismo. Successivamente, per gli scarsi risultati ottenuti, Benito Mussolini decise di rimpiazzare De Bono con Badoglio. Le forze italiane invasero l’Etiopia a partire dalla colonia eritrea a nord, mentre un secondo fronte venne aperto a sud-est dalle truppe del generale Rodolfo Graziani dislocate nella Somalia italiana.

Badoglio entra ad Addis Abeba

Nonostante una dura resistenza, le forze etiopi furono soverchiate dalla superiorità numerica e tecnologica degli italiani e il conflitto si concluse con l’ingresso dell’esercito di Badoglio nella capitale Addis Abeba. La guerra d’Etiopia fu la campagna coloniale più grande della storia. La mobilitazione dell’Italia fascista assunse dimensioni straordinarie, impegnando un numero di uomini, una modernità di mezzi e una rapidità di approntamento mai visti fino a quel momento (nella foto: Mussolini con il maresciallo Badoglio in primo piano).

Gli obiettivi del Duce

La guerra d’Etiopia fu voluta da Mussolini per guadagnare prestigio a livello internazionale davanti alle altre potenze coloniali e militari. Obiettivo a lungo termine, invece: orientare l’emigrazione italiana verso una nuova colonia popolata da italiani e amministrata sulla base di una rigorosa separazione razziale. In questo contesto, i vertici militari e politici italiani non badarono a spese per conquistare l’Etiopia. Il Duce approvò e sollecitò l’invio e l’utilizzo in Etiopia di ogni arma disponibile e non esitò ad autorizzare anche l’impiego delle terribili armi chimiche.

Le conseguenze della campagna d’Etiopia

L’aggressione dell’Italia contro l’Etiopia ebbe rilevanti conseguenze diplomatiche e suscitò una notevole riprovazione da parte della comunità internazionale. La Società delle Nazioni decise d’imporre delle sanzioni economiche contro l’Italia che furono ritirate nel luglio 1936 senza peraltro aver provocato il benché minimo rallentamento delle operazioni militari. Il conflitto terminò nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale, con la liberazione dell’Etiopia da parte britannica. Formalmente, però, soltanto il trattato di Parigi tra l’Italia e le potenze alleate del 10 febbraio 1947 comportò per il nostro Paese la perdita di tutte le colonie.

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 20 alle 21.30. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 23.00 del martedi.