Novità in arrivo per il Superbonus. Le parole in conferenza stampa del premier Mario Draghi e del ministro dell’Economia, Daniele Franco, hanno riacceso le polemiche tra la maggioranza. Nel mirino in particolare le frodi legate alle operazioni di cessione dei crediti, quelle che secondo in titolare del Mef hanno prodotto una delle “truffe più grandi della storia“.

Superbonus e cessione del credito

Ma andiamo per ordine. Una norma del decreto Rilancio non poneva nessuna restrizione alla possibilità di cedere i bonus edilizi. In questo modo quindi è stato “semplice” falsificare le pratiche, o utilizzare «prestanome» per incassare i soldi attraverso Poste Italiane e altri istituti di credito, producendo così, secondo l’Agenzia delle Entrate, frodi per oltre 4 miliardi di euro. Emblematica un’inchiesta, della procura di Napoli, che ha scoperto un raggiro da 100 milioni di euro, orchestrato da un consorzio di 21 imprese che però contavano un solo dipendente.

Il Superbonus nell’arco di 20 mesi ha subito 9 interventi di modifica, 1 ogni 68 giorni. L’ultima è stata introdotta con il decreto “Sostegni Ter” e riduce a un solo passaggio la cessione del credito. La direttiva, predisposta con il nobile obiettivo di evitare le truffe, ha però paralizzato tanti lavori già avviati nelle città.

Dopo che le imprese sono scese in piazza a Roma per protestare contro un giro di vite che, a detta dei costruttori, rischia di paralizzare il settore dell’edilizia, con conseguenti perdite di posti di lavoro e fermo dei cantieri, il governo ha fatto sapere di essere pronto a intervenire con “correzioni mirate”. La cessione plurima del credito sarà ripristinata. Solo però tra banche e intermediari finanziari appartenenti allo stesso gruppo e tra soggetti vigilati dalla Banca d’Italia.

In arrivo “correzioni mirate”

Il provvedimento dovrebbe essere messo a punto questa settimana di concerto con l’intervento contro il caro bollette. Quest’ultimo sulla carta sembra mettere tutti d’accordo, gli sconti per l’edilizia invece rischiano di far traballare le larghissime intese politiche.

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