Andrea Filippi, Segretario Nazionale FP Cgil Medici, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi e da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per parlare della mancata approvazione di un fondo per stanziare ristori a favore dei familiari dei 369 medici morti per covid.
“E’ gravissimo che sia stato bocciato questo fondo per l’indennità di infortunio per le famiglie dei medici deceduti sul campo della lotta al covid. Il problema vero però è a monte. In Italia esistono rapporti di lavoro come quelli dei medici di medicina generale che non hanno nessuna forma di tutela per i loro professionisti. Capisco ed apprezzo che il presidente dell’Ordine dei Medici Anelli sia insorto contro il Senato. Tuttavia mi aspetto che il Presidente dell’ordine dei medici faccia qualcosa perché è indecente che questi professionisti non abbiano la garanzia dell’Inail”.
Fondo ristori medici morti, il problema delle tutele
Filippi spiega che “esiste un rapporto per i medici di medicina generale che è di tipo convenzionato, non dipendente. Sono a tutti gli effetti liberi professionisti convenzionati con il SSN e non hanno le garanzie base come l’infortunio. Hanno una previdenza complementare privata con l’Enpam e quindi non hanno l’INPS. Per questo non hanno le tutele necessarie”.
Filippi accusa “L’ordine dei medici, l’Enpam e la Fimmg, il sindacato maggiormente rappresentativo, non vogliono il passaggio alla dipendenza dei medici di medicina generale. Anche il Ministro Speranza è su questa linea. Oggi invece i medici di medicina generale chiedono a gran voce la dipendenza. Li stanno ascoltando solo le Regioni. Credo che il motivo sia legato ad interessi non legati ai servizi. L’Enpam ad esempio vive dei contributi previdenziali dei medici ed il passaggio alla dipendenza metterebbe in crisi un ente importante come questo. Non so se sia questa è una motivazione ma l’aspetto economico fa la sua parte”.
Le Regioni, spiega Filippi, “hanno votato all’unanimità un emendamento alla proposta di legge che dovrebbe discutersi in merito alla riforma dell’assistenza territoriale nella quale chiedono la possibilità di assumere medici dipendenti nelle case di comunità. Questo emendamento pare non verrà accettato dal Ministero della Salute. Questo è indecente, non capisco cosa ci sia dietro”.
Filippi ha infine confermato che “Come FP CGIL ed altri sindacati abbiamo dichiarato lo stato di agitazione. Stiamo valutando uno sciopero nei primi giorni di marzo”.