Tre punti chiedeva Maurizio Sarri, tre punti ha ottenuto. Finisce 3-0 l’anticipo delle 15 di sabato tra Lazio e Bologna, gara che ha inaugurato la venticinquesima giornata di Serie A. Per la Lazio decisivo un Mattia Zaccagni in versione superstar, autore di una doppietta. Ad aprire tutte le porte, come avrebbe cantato a Sanremo Gianni Morandi, ci ha pensato Ciro Immobile. La punta biancoceleste si presenta dal dischetto dopo un’ingenuità di Adama Soumaoro. Il rigore è talmente angolato al punto che Thomas Skorupski indovina l’angolo ma non ci arriva. Palla alla destra del portiere, Lazio in vantaggio.

Nel secondo tempo il Bologna fuoriesce dalle trame difensive della prima frazione, mettendo la testa fuori dal guscio. Questa mossa risulterà mortifera. Mattia Zaccagni, imbeccato da Luis Alberto, mette il primo dei suoi due gol. La palla finisce sotto le gambe del portiere dei felsinei e si accomoda dolcemente in rete. Il terzo gol arriva su assiste di Manuel Lazzari, uscito per infortunio al termine della partita. Per l’esterno offensivo biancoceleste, ex Verona, mettere il pallone in porta è un gioco da ragazzi. Tutto sguarnito, tre a zero che chiude la pratica Bologna. Ora la Lazio pensa all’Udinese, gara in cui gli uomini di Maurizio Sarri non avranno dalla loro Luis Alberto e Lucas Leiva. Ammoniti e entrambi diffidati, salteranno il match alla Dacia Arena.

Zaccagni trascina una Lazio convincente

Non esiste Giano Bifronte, ma esiste una Lazio dai due volti. Quello di Coppa Italia, amaro e malinconico, è stato travolto dagli schiaffi del Milan. Quello di oggi, limpido e soave, ha pasteggiato su un Bologna che, nella giornata odierna, non si è identificato con i dettami di mister Sinisa Mihajlovic. Molle, a tratti inconsistente, non è riuscito a sbrigliarsi neanche dopo i cambi. La Lazio, con un volto rilassato in campionato, regala ai suoi tifosi un altro 3-0 dopo quello dell’Artemio Franchi di Firenze. Non subisce gol in campionato per un’altra partita e trova in Mattia Zaccagni l’arciere che molti aspettavano, quell’asso nella manica che ti chiude la partite. Freccia scoccata sotto la Curva Nord. Forse il tempo di Mattia Zaccagni è qui e ora.