Dopo la seconda lettera pubblicata dal presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Unicusano, Stefano Bandecchi, per chiedere una modifica al protocollo d’intesa “PA 110 e lode”. Il testo dopo molte reazioni è stato riportato da diversi quotidiani nazionali tra i quali Corriere della Sera ed Il Messaggero. Una protesta quella dell’Università Niccolò Cusano che punta a rimodulare l’iniziativa “PA 110 e lode“. Proposta che dà la possibilità per i dipendenti della pubblica amministrazione di seguire corsi di laurea e master con importanti agevolazioni sui costi d’iscrizione. Da questa però sono escluse dall’iniziativa tutte le Università Telematiche.

Interventi tempestivi proposti dall’Unicusano

Da qui la richiesta di interventi decisi su un’iniziativa che pone una differenziazione tra le università telematiche e non. Nel dettaglio nella lettera del presidente Bandecchi si apprende con estremo rammarico che tutte le Università italiane associate alla CRUI sono autorizzate ad erogare corsi sia in presenza che telematici in modalità sincrona e asincrona. Tutto questo escludendo di fatto proprio chi ha fatto della didattica online un sistema rodato in ogni sua parte da più di vent’anni come l’Unicusano stessa.

La discussione in essere si allarga non solo alle migliaia di studenti iscritti ma anche al corpo docente: “Quindi o i nostri professori sono professori di serie A o sono professori di serie B, ma siccome Voi stessi li considerate di serie A, come d’altronde lo stesso sistema universitario ha sancito promuovendoli a professori ordinari o associati“. Dalla seconda lettera redatta dal presidente Bandecchi, si chiede un riconoscimento dei professori per la formazione online. Questo perché riconosciuti sistema universitario ha sancito promuovendoli a professori ordinari o associati.