World Radio Day, la festa della radio, alla sua undicesima edizione, torna a radunare addetti ai lavori e amatori del mezzo di comunicazione più versatile di sempre. La radio, reinventandosi e resistendo al tempo e ai cambiamenti tecnologici, senza mai rimanere uguale a se stessa, ha dimostrato la sua grandezza. Celebrare l’unicità del mezzo che ha dato spazio ai più grandi talenti dello spettacolo, e del mondo della cultura, è il modo migliore per augurargli lunga vita e fare il punto sullo stato delle cose.

World Radio Day, 13 febbraio

Sono tante le realtà associative, e le emittenti, che festeggeranno il prossimo 13 febbraio, ognuno a suo modo: c’è chi ha pensato a vere e proprie maratone radiofoniche e chi unirà vecchie e nuove generazioni di speaker che hanno segnato la storia del mezzo. La funzione della radio, le personalità che hanno vissuto e vivono il mezzo quotidianamente dicono della grandezza della mezzo. Radio locali, radio comunitarie, radio universitarie, network, il confronto è interessante a tutti i livelli, anzi più gli speaker provengono da emittenti diverse più il confronto diventa arricchente.

La radio e il rapporto col pubblico

Ai tempi dei social network, il rapporto col pubblico è l’obiettivo intorno al quale indagare e riflettere. Per questo il World Radio Day dovrebbe uscire dai ristetti confini degli addetti ai lavori e incuriosire platee d’ascolto che non hai mai fidelizzato. I nativi digitali fruiscono il medium attraverso i podcast, non conoscono i tempi in cui si ascoltava la radio per il piacere di riascoltare un brano che altrimenti sarebbe stato impossibile ascoltare. Erano gli anni delle dediche: oltre a richiedere le canzoni si approfittava della presenza e prestanza della voce dello speaker per trasmettere parole gentili, d’affetto.

L’evento organizzato da Radiospeaker

“Radio and Trust” è il tema scelto dalla community Radiospaker per l’occasione. La festa si farà online, dalle 10 alle 18, coi principali protagonisti della radio italiana. La fiducia è il motore dei legami solidi e attraverso la fiducia che è possibile custodire il rapporto con vecchie e nuove platee d’ascolto. Quanto, secondo voi, il World Radio Day, oltre a creare un momento di riflessione tra addetti ai lavori arriva ai nuovi ascoltatori? E’ la sfida da vincere.