Clan dei Casamonica: confisca di beni per un valore di oltre 20 milioni di euro a seguito di un nuovo duro colpo inferto nei confronti dell’organizzazione criminale.
Clan dei Casamonica: confisca della Polizia Anticrimine sequestra un tesoro di ville, appartamenti, imprese
Sono in corso operazioni di confisca nei confronti del clan dei Casamonica, da parte della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Roma. Colpiti Giuseppe Casamonica, suo figlio Guerrino, detto Pelè, e Christian Casamonica, figlio di Ferruccio. I beni confiscati raggiungono un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro, e riguardano tre ville, appartamenti situati a Roma e provincia più vari complessi aziendali, tra cui una stazione di servizio a marchio “IP” con bar tabacchi, e un altro bar tabacchi, entrambi in provincia di Roma.
Altri beni fanno riferimento a veicoli e oggetti preziosi per un valore di oltre 30.000 euro e disponibilità bancarie per un valore di 65.000 euro presso vari Istituti di credito.
Due delle tre ville confiscate sono state assegnate per finalità sociali. La famosa Villa Sonia con piscina di via Roccabernarda 8 è sede di un progetto per neo-maggiorenni, ex ospiti di case famiglie, gestito dalla Regione Lazio – Azienda Pubblica Servizi alla Persona “Asilo Savoia”, mentre un’altra villa situata a Monterosi, in provincia di Viterbo, è stata affidata a quell’Amministrazione Comunale.
Le accuse: usura, estorsione e beni intestati illecitamente
L’operazione fa seguito al provvedimento di sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione eseguito, il 16 giugno 2020, contestualmente a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti all’associazione mafiosa denominata “clan Casamonica”.
Tale provvedimento era stato emesso a seguito di indagini patrimoniali condotte dalla Divisione Polizia Anticrimine. Tali indagini avevano evidenziato una notevole sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati, e l’origine illecita dei proventi utilizzati per acquisire i beni oggi confiscati. I soggetti incriminati sono, infatti, risultati coinvolti in attività usurarie e di esercizio abusivo del credito, nonché in condotte estorsive e di intestazione fittizia di beni.
In base alle indagini, Il 16 luglio 2021, in sede di giudizio abbreviato, il G.U.P. presso il Tribunale di Roma ha emesso sentenza di condanna, tra gli altri, nei confronti di Guerrino Casamonica detto Pelè (10 anni e due mesi di reclusione), Cristian Casamonica (8 anni di reclusione), riconoscendo la sussistenza del clan Casamonica come associazione a delinquere di stampo mafioso.