Whitney Houston morte e miracoli… così si potrebbe intitolare l’esistenza della cantante americana che l’11 febbraio 2012, a soli 48 anni, veniva trovata senza vita in una stanza d’albergo a Beverly Hills. Un epilogo da film per una carriera da film: proprio in quelle settimane l’artista aveva guadagnato oltre 200 milioni di dollari tra album e singoli venduti ed era nel Guinness dei Primati per essere la donna più premiata nella storia della musica con un totale di circa 415 premi, tra cui 6 Grammy, 2 Emmy, 31 Billboard Music Awards e 22 American Music Awards. Nella data del suo decennale, quindi, i fan non hanno bisogno di ricordarla… perché non l’hanno mai dienticata!

Whitney Houston morte per annegamento

Il decesso avvenne per annegamento accidentale nella vasca da bagno in seguito a un’eccessiva assunzione di droghe combinata all’aterosclerosi. In realtà il quadro è a tinte fosche perché, dietro la facciata di ragazza pulita con talento cristallino, si celava una storia minata da problemi di droga, un matrimonio violento e poi fallito con il cantante Bobby Brown e un rapporto difficile con la figlia Bobbi Kristina Brown.

Risale al 9 febbraio 2012 l’ultima uscita pubblica di Whitney Houston:
“Fu una serata organizzata a margine dei Grammy Awards al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, lo stesso hotel dove alloggiava. Due giorni dopo, proprio alla serata di premiazione dei Grammy non si presentò mai. Fu trovata invece esanime nella sua vasca da bagno. La notizia della sua morte si diffuse rapidamente mentre erano in corso le prove allo Staples Center lasciando tutti increduli e sconvolti. “

Ironia della sorte, qualche anno dopo, nel 2015, la stessa tragica morte spetta alla figlia Bobbi Kristina minata dalla perdita della madre e dalla difficile gestione del suo patrimonio.

Chi era Whitney Houston

La biografia di Whitney Houston  dice che, dopo il tradizionale apprendistato nei cori della chiesa del New Jersey, venne scoperta da Clive Davis, uno dei nomi più influenti della storia della discografia. Il suo esordio è folgorante:

“Nel 1985 piazza brani come “How Will I Know”, “Greatest Love of All”, diventando una star mondiale. Per il suo terzo album “I’m Your Baby Tonight”, quello con “I Wanna Dance With Somebody”, Clive Davis organizza una presentazione nel castello reale di Monaco di Baviera. E’ il 1990 e il suo regno sarebbe durato ancora poco. Dopo il trionfo al botteghino con “La guardia del corpo” e la canzone della colonna sonora “I Will Always Love You”, cover di un brano di Dolly Parton, comincia il declino.”

Ecco il video di “I will always love you” tratta dal film “Body guard”: