Le risorse del Pnrr sono per il nostro Paese, e in particolare per il Mezzogiorno, l’opportunità per una svolta strategica. Al Sud andranno infatti il 40% dei fondi stanziati dal Next Generation Ue. L’obiettivo è sanare la ferita ormai secolare che taglia in due lo stivale. Ma l’iniziale entusiasmo per gli obiettivi raggiuti si scontra già con le prime difficoltà.

Confcommercio, occupazione donne al Sud crolla al 33%

Confcommercio, in un rapporto sul Sud e il Pnrr redatto dal Centro studi sui dati al 2019, lancia l’allarme sull’occupazione femminile. Nel Meridione il tasso delle donne al lavoro nella fascia 15-64 anni “è precipitato al 33%” contro un tasso del 59,2% al Centro-Nord e del 63% nell’area Euro, ossia 30 punti indietro rispetto al resto d’Italia e d’Europa. In parole povere al Sud lavora solo una donna su tre. Un dato disarmante.

Lo studio di Confcommercio conferma un’autentica emergenza di cui il governo è perfettamente consapevole: per questo stiamo investendo cifre mai viste prima nelle infrastrutture sociali, che al tempo stesso generano occupazione femminile e consentono alle donne di cercarsi o tenersi un lavoro”. Il chiarimento è di Mara Carfagna, ministra azzurra per il Sud e la Coesione territoriale.

Sud, Carfagna: crollo occupazione donne allarmante, Pnrr può invertire

Insomma, i progetti ci sono e le risorse anche ma dietro l’angolo c’è il rischio di trasformare il Piano di Ripresa e Resilienza da occasione storica a boomerang. Senza le adeguate professionalità per “mettere a terra” i progetti e per farli decollare, i bandi in cui è coinvolto il Mezzogiorno potrebbero andare deserti. Un pericolo concreto. Come concreto però è il diritto delle donne del Sud a rivendicare con forza di essere cittadine “come le altre”.

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