La quarta dose del vaccino anti Covid-19 sarà un richiamo che auspichiamo annuale e dovremo forse fraternizzare anche con quello, ma non sarà una quarta dose.
Vaccino quarta dose: meglio del previsto, sarà annuale
Il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, ha spiegato che “complessivamente l’efficacia di questi vaccini è andata anche meglio del previsto. Il dato degli studi in base ai quali sono stati registrati è stato del 95% di efficacia, dato poi confermato in molti paesi nel primo trimestre di utilizzo reale. Poi c’è stata una graduale, lenta perdita di efficacia nel secondo trimestre.”
L’Europa e gli altri continenti
A livello globale la comunità scientifica ha concordemente visto lo straordinario beneficio dei vaccini, ovunque sono stati dati e acquistati e concessi gratuitamente. Il direttore generale dell’Aifa ha tenuto a sottolineare che “è un privilegio essere in Europa, dove tutti possiamo vaccinarci gratuitamente. E si vede la differenza con altri continenti, Africa in primis, dove questo non avviene e dove, purtroppo, la situazione è molto diversa ma dovremo occuparcene”.
Novavax e Valneva
Intanto è in arrivo Novavax che il 24 di questo mese potrebbe cominciare ad essere disponibile. Si tratta di un vaccino proteico, come i vaccini antinfluenzali, e sarà una piccola integrazione rispetto agli altri vaccini a mRna attualmente in uso. Anche il direttore generale di Aifa ha ribadito che “Novavax, che alcuni sembrano preferire, sarà presto un’opzione per 1 milione o 2 di persone che vogliono comunque vaccinarsi”. Ma Magrini ha fatto riferimento anche a Vla2001 il vaccino anti-Covid di Valneva ora in fase di revisione da parte dell’Ema, parlando di “un vaccino ancora più classico e più vecchio come tecnologia, un vaccino inattivato che arriverà più avanti”.
Vaccino: la situazione pediatrica
E se si parla di quarta dose o richiamo annuale la situazione pediatrica è invece differente. È accaduto spesso che tra la prima e la seconda vaccinazione molti bambini abbiano contratto il Covid, non potendo completare il ciclo vaccinale.
I bambini colpiti dal virus ora hanno problemi di long Covid: parliamo di problematiche importanti come disturbi comportamentali, stress emotivi e disturbi neuro psichici. Giuseppe Mele, presidente della Società italiana medici pediatri (Simpe), è intervenuto ai microfoni del programma ‘L’Italia s’è Desta’, condotto da Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per parlare della campagna vaccinale per i più piccoli.
“Sapevamo che i bambini sarebbero stati colpiti dal Covid- ha ricordato Mele. È una popolazione a rischio e non c’è stata una immunizzazione attiva fin dalla comparsa del vaccino stesso. Una fascia così importante doveva necessariamente essere soggetta a un’infezione tanto rapida ed invasiva. I casi di Covid nella fascia pediatrica hanno provocato un’ospedalizzazione importante negli ultimi mesi.
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